Trento, cerimonia per il caduto della Prima guerra mondiale ritrovato nel 2017 sull'Adamello
Sabato 13 ottobre la resa degli onori solenni e la consegna ai familiari dei resti di Rodolfo Beretta. LEGGI LA SUA STORIA - GUARDA LE IMMAGINI DEL RINVENIMENTO
TRENTO. Sabato 13 ottobre alle 10 al sacrario militare all'interno del cimitero monumentale di Trento si terrà la cerimonia di resa degli onori solenni e consegna ai familiari dei resti del caduto della Prima guerra mondiale, Rodolfo Beretta, a cura del commissariato generale per le onoranze ai caduti, ente del ministero della Difesa.
I resti sono stati rinvenuti da due scalatori nell'estate del 2017. Dopo un lungo lavoro di analisi di resti e reperti, svolto assieme all'ufficio beni archeologici della soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, è stato possibile dare un nome al caduto. Il commissariato generale per le onoranze ai caduti ha rintracciato i pronipoti, che saranno presenti alla cerimonia. Il caduto, per espressa richiesta dei familiari, sarà tumulato il giorno seguente nella sua città natia, Besana in Brianza.
Attualmente i reperti sono esposti in una mostra nella cappella Vantini di Palazzo Thun a Trento, patrocinata dal Commissariato per le onoranze ai caduti e curata dall'ufficio beni archeologici della soprintendenza provinciale, a ingresso gratuito fino al 4 novembre. Rodolfo Beretta appartiene al 5/o reggimento alpini, battaglione Val d'Intelvi, 244/a compagnia. La sua compagnia è dislocata a passo di Cavento dal 6 maggio 1916 e alterna periodi in trincea a periodi di riposo a Temù, in val di Pezzo e a Sozzine. Secondo il diario del Battaglione Beretta fa parte del gruppo di sei alpini mandati a passo di Cavento per portare i viveri al resto del Reggimento, ma vengono investiti da una valanga; quattro di loro si salvano e testimoniano così la morte del commilitone Beretta.
Il caduto Beretta è quindi vittima della Guerra Bianca, una guerra tipicamente alpina, su postazioni di roccia e ghiaccio ad oltre 3.000 metri di quota, in condizioni ambientali e climatiche difficilissime. Si combatte quindi contro l'esercito avversario, ma anche contro freddo, neve e valanghe. Il giorno della morte di Beretta, l'8 novembre 1916, il diario del suo Battaglione riporta: «Cielo coperto, neve e tormenta fortissima, temperatura massima -3, minima -12» e nella data del 10 novembre sul diario c'è scritto che «a causa della tempesta fortissima non si potè recuperare i cadaveri», uno dei quali è appunto il caduto Rodolfo.
Il Commissariato generale per le onoranze ai caduti è un ente interforze, nato nel 1919, alle dirette dipendenze del ministro della Difesa, che si occupa di tutelare e onorare la memoria dei caduti attraverso la loro ricerca, rimpatrio e la loro definitiva sistemazione nei sacrari militari o consegna alle famiglie. L'ente è altresì responsabile della gestione dei sacrari e della conservazione degli albi della Prima e Seconda guerra mondiale.