Trento: cantiere natalizio, i negozi scioperano

Ruspe in via Roggia Grande. La gioielleria: pronti ad abbassare le serrande


Luca Marognoli


TRENTO. Una ruspa invece della slitta di Babbo Natale, martelli pneumatici al posto delle campanelle di Jingle Bells. La corsa agli acquisti è iniziata ma via Roggia Grande, che già patisce la sindrome dell'esclusa (dalla platea del Giro al Sass), è ridotta a cantiere. Furiosi i negozianti: «Se domenica devo aprire per niente - dice la gioielliera Tiziana Gecchele - meglio tenere giù le serrande». I lavori, per il rifacimento dell'illuminazione, sono iniziati lunedì: per alcune ore la strada è stata chiusa, poi il transito è ripreso, ma le macchine sono costrette a fare slalom tra i rattoppi di asfalto appena posato. La cosa che più fa soffrire i commercianti, però, è la scomparsa dei parcheggi, una ventina, sacrificati sull'altare dei lavori. Sia sul lato della banca che su quello dei negozi è stato istituito il divieto di sosta per lasciar passare le auto, che quindi possono solo transitare senza fermarsi. Non solo: il cantiere favorisce la formazione di rallentamenti e code - come ieri pomeriggio, attorno alle 16, a causa della rimozione di un veicolo - che spingono i potenziali clienti a stare alla larga. Gecchele, titolare della Meridiana, non ci sta: «Siamo a Natale ed ecco arrivare il cantiere», attacca. «Ci rinfacciano che dobbiamo tenere sempre aperto per i mercatini, ma poi ci troviamo con le transenne davanti alla vetrina, le ruspe e i tubi a vista». La commerciante ha subito preso il telefono per protestare in Comune: «Ho scatenato il putiferio», dice. «I lavori dovevano finirli a luglio. Invece hanno riasfaltato e riaprono adesso, per mettere i lampioni. Oggi c'erano venti operai. Proprio nel periodo in cui lavoriamo di più». I disagi dovevano essere limitati: non è stato così. «Era prevista una durata dei lavori di due giorni, dice l'assessore Condini, ma sono ancora a metà strada. Certo la neve non ha aiutato. Ma se domenica devo tenere aperto per avere questo deserto davanti, meglio abbassare le serrande e stare a casa sul divano. Dicono che i commercianti non vogliono lavorare...». Nel pomeriggio, dopo successivi contatti con l'assessorato, arriva la promessa di Palazzo Thun: «Hanno assicurato che sabato e domenica ci ridanno i parcheggi, però lunedì i lavori riprendono. Come prima». In via Roggia Grande operano una profumeria, un bar, un negozio di vernici e una gastronomia. Non c'è solo Gecchele a protestare. Marilena e Rossella Decarli, della profumeria Estro, avrebbero voluto più considerazione da parte del Comune: «In questi giorni non c'è passaggio di clienti - si sfogano - e ci rendiamo conto che in parte è stata colpa della neve. Però è un discorso di principio: i lavori potevano finirli in estate, non tagliarci fuori come sempre, specialmente in un periodo decisivo come dicembre. Non ce l'abbiamo certo con chi lavora, ma con chi organizza. E senta questo sottofondo...». Fuori il martello pneumatico ha ripreso a trapanare l'asfalto. I commercianti credevano di avere "già dato" quest'estate, quando la via è stata chiusa a tratti per consentire agli operai di rifare i sottoservizi. Ma non era finita. Ci pensa Sylvie Franceschini, della gastronomia Mein, a smorzare i toni: «E' vero che non è il periodo giusto, ma è anche vero che il Comune ci ha promesso la strada nuova. E' da anni che chiediamo l'illuminazione e finalmente la realizzano». Non c'è la slitta di Babbo Natale, ma il regalo sì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano