Trento: bocciato il progetto della biblioteca di Botta

Il vicesindaco Biasioli: sbagliata la collocazione, progetto da rivedere


Giuliano Lott


TRENTO. Semaforo rosso per la superbiblioteca dell'archistar Mario Botta: sbagliata la collocazione, esagerate le dimensioni, da rivedere la forma. Il vicesindaco Paolo Biasioli conferma l'orientamento della giunta: «Piazzale Sanseverino è la porta ovest della città, deve essere in sintonia con il contesto architettonico, a partire dal vicinissimo Duomo». Entro un mese la decisione definitiva. Incalzato alla travola rotonda dell'Upt dal rettore Davide Bassi che invitava con forza il Comune ad avviare l'iter dei lavori dopo due anni di ritardi, da Biasioli ci si attendeva una schiarita. Invece è accaduto il contrario. Un po' impacciato, il vicesindaco ha fatto intendere che la risposta non sarà un "sì" incondizionato. Anzi. «Le perplessità manifestate fin dall'inizio rimangono lo stesse» ha poi spiegato Biasioli. L'orientamento è già chiaro: «Chiederemo ulteriori approfondimenti al progettista per valutare un'altra collocazione e una rivisitazione del progetto, che dovrebbe cambiare forma pur mantenendo la stessa cubatura». Il progetto è stato valutato troppo impattante sul tessuto urbano in alcuni aspetti progettuali, non ultimo l'altezza: 31,5 metri, che diventano 35 con il lucernario posto sulla sommità dello stabile. Nel "dialogo volumetrico", il Duomo ne resterebbe schiacciato. «Io un'alternativa ce l'avrei - dice Biasioli - ma non la dico. Anzi, c'è più di una possibilità, anche agendo in deroga, come per l'Università, con cui non c'è alcuna contrapposizione, abbiamo già fatto. Ad esempio in via Gar». Certo, ma il discorso non cambia: il progetto così com'è non va bene. «Piazzale Sanseverino è la porta ovest della città, deve essere in sintonia con il contesto urbanistico e architettonico. Che lo colloca, tra l'altro, vicino al Duomo». Biblioteca da ricollocare, ma anche ridisegnare: «Non entro sul tema delle risorse, ma è chiaro che in tempi di crisi è opportuno fare una riflessione sulla sobrietà». L'opera va ridimensionata? «Credo sia inevitabile, con tutto il rispetto per il professionista, che gode di ottima fama in tutto il mondo e ha già lavorato molto bene in Trentino. Il suo apporto è anzi un valore aggiunto». Il progetto della biblioteca, che insiste su un'area di proprietà dell'ateneo, non prevede una contropartita in parcheggi. Se ne perderebbero quasi 350. Bisognerebbe rimpiazzarli con un altro polmone di posti auto a ridosso del centro, un'alternativa che però non si è mai riusciti a individuare. Dall'altra parte, c'è anche chi non vede di buon occhio l'appropriamento intere di fette di città da parte dell'ateneo, che porta migliaia di studenti con un immaginabile indotto per molte attività commerciali, ma secondo i più critici il prezzo da pagare per questo "benessere" è troppo alto. Come il muro posteriore della struttura a base triangolare che dovrebbe sorgere in Sanseverino. «La forma - osserva Biasioli - va rivista. Faremo un incontro i primi di dicembre con la commissione urbanistica, parteciperà anche l'Università. Poi prenderemo una decisione definitiva».

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