Trentino: con le visite privatelo stipendio dei primari raddoppia
TRENTO. I medici dell’Azienda sanitaria hanno delle ottime buste paga. Tra i ruoli dirigenziali si va da un minimo di 5.200 euro netti al mese a oltre 8 mila. Ma per molti di loro quello è solo la metà dell’incasso derivante dalla professione: l’altra metà arriva dalla pratica privata, quasi sempre all’interno dell’ospedale.
Anche all’interno dei medici dell’Azienda sanitaria vi sono contratti di tipo di diverso per i professionisti, pur derivanti tutti da una contrattazione sindacale. Per cui ci sono differenze all’origine nella quantificazione degli stipendi. Vi sono infatti alcune specializzazioni a cui non è consentito gestire un’attività propria, così come è differenziato lo stipendio di chi lavora intramoenia da chi invece ha l’ambulatorio privato al di fuori, e quindi viene pagato qualcosa di meno dall’ente pubblico per il quale lavora.
Ci sono, dunque, delle differenze contrattuali, ma una cosa certa c’è: chi esercita anche l’attività privata ottiene ben di più che un arrotondamento della paga. La raddoppia proprio.
Le visite più gettonate sono quelle di oculistica e ortopedia che, insieme, occupano un terzo delle visite complessive. La differenza la fa anche il nome dei primari che esercitano la libera professione, quasi tutti intramoenia, cioè all’interno dell’ospedale e utilizzando la struttura pubblica (il rapporto è poi regolato dettagliatamente dal contratto: l’esercizio privato non può superare il 50 per cento del servizio pubblico e una percentuale dell’incasso va all’Azienda sanitaria e al personale impegnato, ecc.). Seguono poi leggermente distanziate come richiesta di visite private dermatologia e ginecologia.
Per quanto riguarda i professionisti, gli ultimi dati resi disponibili dall’Azienda sanitaria risalgono al 2007. A svettare era Millo Achille Beltrame, primario di otorino a Rovereto, un luminare nel suo campo e medico di statura internazionale. Non è di sicuro una sorpresa, dunque, se nel 2007 aveva incassato per attività privata 164 mila euro. Considerato che oggi il dottore ha uno stipendio lordo di 158 mila euro si fa presto a valutare quanto pesa per un medico l’esercizio professionale per proprio conto. Se Beltrame è il primo, sul podio rispetto ai dati del 2007 c’erano due oculisti: Dario Surace (146 mila euro) e Mauro De Concini (86 mila). Nella top ten vanno forte i medici Roveretani: ce n’erano ben 5. Tra i più gettonati e apprezzati dai pazienti Marco Ioppi, ostetricia e ginecologia), Giuseppe Vergara, cardiologia), Paolo Dorigotti, ortopedia. Sul migliaio di medici dell’Azienda sanitaria sono 350 i medici che esercitano la libera professione, quasi tutti intramoenia.
Anche la Uil ha letto con interesse i dati diffusi dall’Azienda sanitaria nel rispetto delle norme sulla trasparenza. Due i commenti: troppe consulenze ed eccessiva disparità tra medici e infermieri per il premio di produttività (1000 euro ai primi, 70 ai secondi). La Uil sta raccogliendo firme di protesta. Sulle consulenze, Monari e Tabarelli sostengono che molti lavori esterni potrebbero essere normale compito di medici, dirigenti e funzionari. Se si ricorre all’esterno, dicono, almeno si riduca il trattamento economico ai direttori.
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