Trentino: bilanci delle cantine sociali, settore del vino in recupero con qualche eccezione
La cooperazione parla di "un settore in recupero, che reagisce con tenacia alla crisi con i propri mezzi, in equilibrio con i conti"
TRENTO. Analizzando i bilanci delle cantine sociali vitivinicole del Trentino, escluso LaVis in via di definizione, ''emerge un settore in recupero, che reagisce con tenacia alla crisi con i propri mezzi, in equilibrio con i conti, con il giusto rapporto tra debiti bancari e fatturato, che ha investito molto in questi anni, ma che si è mantenuto dentro i principi di una sana e prudente gestione'', come sottolinea la Cooperazione in una nota.
''Ci sono le eccezioni, ampiamente note - viene spiegato - che tuttavia non inficiano il risultato complessivo, e denotano, anzi, un deciso miglioramento dei loro conti''. I dati dicono che il valore liquidato ai soci è inferiore rispetto all'anno scorso (in media 75,5 euro a quintale contro 82) e che il settore è stato impegnato in un grande sforzo nel contenimento dei costi di produzione, che infatti mediamente scendono da 36 a 32 euro a quintale.
Sul fronte occupazionale il settore ha mantenuto i livelli precedenti e incrementato la forza lavoro, senza far uso degli ammortizzatori sociali. Il presidente della Cooperazione Trentina, Diego Schelfi, non ha nascosto le difficoltà in cui versa qualche cantina, ma ha difeso il sistema cooperativo, che ''deve essere unito e forte. Siamo consapevoli - ha proseguito - che il territorio dipende da noi e noi dal territorio. Sappiamo dove migliorare, dove dobbiamo agire per dare ai nostri contadini la giusta remunerazione''.
Adriano Orsi, anche in qualità di presidente di settore in Fedagri-Confcooperative, ha parlato della ''pesante situazione in cui versa il vino in Italia, con la prospettiva di 6-7 milioni di ettolitri in eccedenza, su un totale di 45 milioni di produzione. I consumi - ha affermato - stanno scendendo sotto i 40 litri all'anno per persona, quando solo una ventina di anni fa erano oltre i 100''.
Luca Rigotti, vicepresidente delle Cantine Mezzacorona e componente del comitato esecutivo della Federazione, ha parlato anche del piano di rilancio del settore, su cui sta lavorando la Giunta provinciale, esprimendo forti perplessità sul dossier preparatorio della Fondazione Mach, e auspicando un coinvolgimento della Cooperazione per cio' che rappresenta in termini di storia, presenza sul territorio e peso economico.