Trentini i più salutisti a tavola

In aumento il consumo di frutta e verdura, in calo dolci e olio di semi


Robert Tosin


TRENTO. Bravissimi nell'attività fisica, bravi a tavola, attenti nella prevenzione. Malino invece in quanto a consumo di alcolici e di sigarette tra i giovanissimi. I dati presentati dall'Osservatorio sulla salute alla fine danno una buona pagella ai trentini che hanno tutto sommato comportamenti corretti per assicurarsi una buona salute. Ma c'è anche qualche ombra.
Fumo e alcol. Le sigarette sono un vizio del 19,4 per cento dei trentini. Una media relativamente bassa, se non altro a confronto di quella nazionale che è del 22,2 per cento e peggiore alla sola valle d'Aosta. Il consumo quotidiano è di 11,8 sigarette al giorno. Preoccupa invece il fumo tra i giovani e giovanissimi, mentre si comincia a registrare un calo dopo i 45 anni.
Per quanto riguarda l'alcol si rispetta la media - alta - del Nord est. Se da un anno all'altro si è registrato un lieve calo dei consumatori, quello che preoccupa è l'aumento dei bevitori a rischio, cioè quelli che eccedono regolarmente le quantità "normali". Tra questi, i giovani e le teenager. Spopolano i binge drinking (19,1% tra i maschi, 4,6% tra le donne), cioè coloro che bevono più di 6 bicchieri di alcol nel giro di poche ore.
A tavola. I trentini si stanno abbuffando di pomodori, melanzane e zucchine, ma anche di bevande gassate e aperitivi alcolici. In forte crescita anche il consumo di pane, pasta, riso, olio e superalcolici. In calo invece il gradimento di latte, dolci e burro. Primi in Italia, invece, per consumo ottimale di frutta e verdura: l'8,1% si assicura le 5 porzioni salutari giornaliere, a fronte di una media nazionale del 5,7%.
Sovrappeso e attività fisica. Qualche chiletto di troppo andrebbe però abbattuto. A confronto della media nazionale di persone in sovrappeso ci va abbastanza bene, però il dato del 32,3 per cento andrebbe migliorato. Già meglio per quanto riguarda gli obesi che sono «solo» il 9,7 per cento. La soddisfazione arriva dai bambini, che vantano le percentuali più basse d'Italia sia per il sovrappeso (3,5%) che per l'obesità (17,2%). Andiamo molto bene nell'attività fisica con un trentino su quattro che pratica sport in modo continuativo. Stracciati dai bolzanini, scontano qualcosina solo da veneti, lombardi e valdostani. In compenso solo il 14,4% (record a Bolzano col 14,1%) non pratica mai alcuna attività.
Incidenti. Un dato positivo, anche se mai abbastanza: è confermato il trend di calo marcato sulla mortalità in incidenti stradali, arrivando ad essere uno dei più bassi d'Italia: si parla di 0,79 decessi ogni 10 mila abitanti contro l'1,28 di nove anni fa. In leggero calo, anche se non abbastanza, gli infortuni sul lavoro (496,32 casi ogni 100 mila addetti). Cinquemila invece gli infortuni domestici, uno dei più bassi tassi d'Italia.
Malattie. Le donne valdostante e quelle trentine fra i 45 e i 54 anni sono quelle meno colpite da malattie ischemiche al cuore, mentre i maschi rispettano la media nazionale. Sono gli over 75, invece, a soffrirne di più.
Molto bassi, tra i migliori d'Italia, i tassi relativi alla mortalità per diabete melito e si registra pure in considerevole calo di casi nel giro di un anno. E' causa di morte per 10,98 over 75 ogni 10 mila.
Droghe. Sono numeri in aumento, ma comunque lontani dalla media nazionale. Gli utenti del Sert per questioni di tossicodipendenza negli ultimi anni sono aumentati del 2 per cento. In quasi tutti i casi la dipendenza è dovuta all'eroina, scarso l'uso di cocaina e cannabinoidi.
Donazioni. Generosi i trentini che di fronte alla richiesta di donazione organi non si tirano indietro. Ci sono tassi di donazione alti per reni, cuore e fegato; meno per pancreas e polmoni.
Degenze. In Trentino si resta in ospedale un giorno in più rispetto alla media nazionale. Se da un certo punto di vista questo può essere considerato un dato negativo, dall'altra può anche significare maggiore prudenza nelle dimissioni con aggiunta di controlli più approfonditi sui pazienti.

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