Torrenti a secco, operazione salva trote
Sotto accusa le derivazioni: i guardia pesca prelevano i pesci che rischiano di morire per portarli dove c’è ancora acqua
ROVERTO. «Non c’è un torrente della Vallagarina che non sia interessato da almeno una derivazione. E la carenza idrica di questi giorni è legata alle concessioni rilasciate dalla Provincia a scopo idroelettrico o a consorzi irrigui. Speriamo che dal prossimo anno la situazione cambi così dovrebbe finire l’emergenza che stiamo affrontando in questi giorni». L’emergenza cui fa riferimento il guardia pesca dell’Associazione pescatori Vallagarina Andrea Aiardi riguarda il rischio di morie di trote che non riescono a sopravvivere nei torrenti ridotti a rigagnoli d’acqua se non totalmente a secco. «Non parliamo ancora di morie di pesci, ma cerchiamo di tamponare la situazione cercando di recuperare le trote che non riuscirebbero a sopravvivere per trasferirle, possibilmente nello stesso habitat, in zone dove c’è acqua a sufficienza» spiega Airoldi. Dal rio Cavallo a Calliano al rio Gresta al Cameras a Mori: le situazioni di allarme non mancano. «Il nostro grazie - scrive Giorgio Coletti residente in località Seghe Seconde di Mori lungo il rio Cameras - va a questi angeli custodi dei nostri pesci e dell’ambiente fluviale e dei torrenti, non solo per aver salvato da morte certe decine di trote ma anche perché sono vigili del nostro territorio, forse il più dimenticato, ma pur sempre luogo di vita e di equilibrio che va salvaguardato».
I guardia pesca con un elettrostorditore catturano così le trote “boccheggianti” e le portano dove c’è ancora acqua a sufficienza: un’operazione salva trote iniziata qualche settimana fa e destinata a durare se la carenza d’acqua si farà ancora sentire: «In realtà di acqua ce ne sarebbe a sufficienza a monte delle derivazioni, ma poi mano a mano che il torrente scende l’acqua scarseggia sempre più fino a sparire totalmente in alcuni casi dove i prelievi di acqua sono consistenti» precisa Airoldi. Tante, troppe le concessioni rilasciate a man bassa dalla Provincia per le derivazioni a scopo idroelettrico o a scopo irriguo. «Ed ora ne paghiamo le conseguenze. Dall’anno prossimo dovrebbe entrare in vigore il piano provinciale di utilizzazione delle acque pubbliche con l’obbligo del rilascio anche per le piccole derivazioni (per le grandi esiste già ndr). Speriamo che in questo modo ci sia sempre acqua a sufficienza per non mettere a rischio la sopravvivenza delle specie ittiche presenti nei nostri torrenti. Quest’anno - conclude Airoldi - è stato un anno buono per la riproduzione delle trote e lo dimostra la presenza consistente di trotelle d’annata. Certo è che poi si mettono di mezzo le derivazioni...»
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