il rifugio bruciato 

Tonini, la ristrutturazione partirà la prossima estate

TRENTO. La Sat fa il punto sui lavori di ricostruzione del rifugio Tonini, distrutto da un incendio il 28 dicembre 2016. Il primo e importante passo è stato quello di un confronto con l’Assicurazione...



TRENTO. La Sat fa il punto sui lavori di ricostruzione del rifugio Tonini, distrutto da un incendio il 28 dicembre 2016. Il primo e importante passo è stato quello di un confronto con l’Assicurazione per la determinazione dell’indennizzo del sinistro: «Non è stata cosa facile ed immediata - spiega la Sat - ma va dato atto al Gruppo Itas Assicurazioni di aver operato con impegno e serietà al fine di giungere ad una quantificazione dell’indennizzo che ha soddisfatto ambo le parti».

Il secondo passo ha riguardato la verifica della disponibilità della Provincia Autonoma di Trento a finanziare la parte di costo eccedente la cifra incassata dall’assicurazione, atteso che la ricostruzione avrebbe comportato una diversa e più razionale disposizione degli spazi del rifugio ed una conseguente maggior spesa complessiva. «La disponibilità in tal senso – da parte della Provincia – c’è stata anche se la concessione del contributo avverrà necessariamente e solamente a conclusione dell’iter autorizzativo previsto dalla Legge e dal Regolamento sui rifugi e sui sentieri alpini».

Uno dei primi atti del nuovo Consiglio Centrale della Sat, eletto nell’aprile di quest’anno, ha riguardato la nomina di un apposito gruppo di lavoro con il compito di seguire da vicino la stesura del progetto di ricostruzione del rifugio e la condivisione dello stesso con Enti ed Istituzioni, interni ed esterni alla Sat, con lo scopo di portarli a conoscenza delle scelte progettuali proposte.

«È stato inoltre individuato un progettista - continua la Sat – cui è stato formalmente conferito l’incarico della progettazione della nuova struttura e che ha già provveduto ad elaborare un progetto di massima, finora condivisocon la Commissione Rifugi della Sat e con la Sezione della Sat di Pinè. Utili ed interessanti sono risultati anche i confronti con le ASUC di Baselga, Sternigo, Ricaldo, Rizzolaga e Tressilla (proprietarie dei terreni limitrofi alla proprietà Sat) e con i vecchi gestori del rifugio».

Le scelte progettuali considereranno anche un possibile eventuale riutilizzo dei materiali rimasti nei ruderi del vecchio rifugio – in particolare la parte in pietra ma ad esclusione di quanto è considerato rifiuto, al fine di minimizzare i costi relativi al loro trasporto a valle con l’elicottero ed al loro successivo riguardante lo smaltimento.

Successivamente, al termine di un rapido processo partecipativo che coinvolgerà le Commissioni “Tutela Ambiente Montano” e “Sentieri”, il progetto potrà essere approvato dal Consiglio Centrale della Sat. «Per quanto riguarda i tempi, se l’iter autorizzativo procedesse senza intoppi e in presenza di fondi sul bilancio della Provincia per la concessione del contributo, i lavori potrebbero verosimilmente incominciare con la prossima stagione estiva».













Scuola & Ricerca

In primo piano