Tione, un milione e mezzo con l’Imu
L’assessore Failoni: «Entrati 130 mila euro per la prima casa, 3 volte l’Ici. Ora speriamo di abbassare l’aliquota»
TIONE. Nel 2012 i cittadini di Tione hanno sborsato per l’Imu 1.617.294 euro. Una cifra complessiva che è costata mediamente ai 3.600 abitanti del capoluogo giudicariese qualcosa come 449 euro pro capite. Non pochi, per un centro più residenziale che turistico. E preoccupazione c’è per le nuove disposizioni in materia, che se confermate, favoriranno di gran lunga i centri ad alta vocazione turistica come Pinzolo o Comano Terme, per rimanere in ambito locale, mentre vedranno penalizzati centri come Tione che includono nel loro patrimonio edilizio molte attività produttive come capannoni artigianali e industriali.
Di questo l’assessore al bilancio Mario Failoni ne è conscio. E non fatica ad ammettere che, a fronte di una situazione di incertezza come l’attuale, a cui non giovano le recenti boutade della campagna elettorale, è difficile per un’amministrazione comunale dire con esattezza quali potranno essere gli orientamenti futuri in materia. «Nelle nostre intenzioni – dice Failoni – c’è la volontà di ridurre il peso sulle prime case, ma di fronte ad un quadro normativo così incerto ci è difficile, almeno per ora, stabilire esattamente quale potrà essere la minor incidenza percentuale nel calcolo dell’imposta». «La determinazione di alleggerire il carico sulle abitazioni primarie – spiega l’assessore – rimane. Ma per ora non siamo in grado di quantificarne l’incidenza in termini percentuali».
Di sicuro c’è che nelle casse comunali il gettito dello scorso anno ha portato quasi 900 mila euro: 130.294 euro dalle prima case, 170.500 dalle aziende e categorie produttive, e 573.000 da seconde case ed aree edificabili. Sulla prima casa, rispetto all’Ici, gli incassi si sono più che triplicati. Dai circa 42 mila euro, incassati con vecchia tassa sugli immobili, si è passati ad oltre 130 mila. Ma, come ci tiene a sottolineare l’assessore, per le casse comunali è cambiato ben poco, in quanto i maggior introiti coincidono sostanzialmente con i minor trasferimenti della Provincia. A guadagnarci è lo Stato che di quel milione e seicentomila ne ha incassati 743.500.
Mentre si stilano i bilanci dell’anno concluso, le preoccupazioni sono per il futuro. «Se saranno confermate le variazioni in materia – dice l’assessore Failoni – ad essere penalizzati rispetto a realtà turistiche, saranno proprio i comuni come il nostro che dispongono di un consistente patrimonio produttivo, la cui decurtazione ci penalizzerebbe in modo considerevole». Infatti se l’anno scorso il tributo, per la parte calcolata sull’aliquota standard era equamente diviso tra Stato e Comune, con il 2013 dovrebbe andare a Roma tutto il gettito derivante dai fabbricati di categoria D. Vale a dire immobili produttivi e industriali. Una ripartizione che per Tione, vista l’importanza degli insediamenti industriali e artigianali di Vat, e delle altre industrie sul suo territorio farebbe affluire nelle casse statali circa 340 mila euro. «Cosa – dice l’assessore al bilancio – che potrebbe influire, e non poco, sulle intenzioni di ribassare l’Imu sulle prime case».