«Ti lascio». E lui la sfregia al volto
L’uomo fermato dalla polizia per tentato omicidio: ha aggredito la compagna con una lametta e un coccio di bottiglia
TRENTO. L’ha minacciata di morte, l’ha aggredita con ferocia, prima con una lametta e poi con un coccio di bottiglia. L’ha colpita ovunque e l’ha anche sfregiata alle guance. Per la polizia la voleva uccidere e se lei è ancora viva lo deve a sua figlia che, svegliata dai rumori della colluttazione, è riuscita a dare in tempo l’allarme. La donna è stata medicata in ospedale e le numerose bende che coprono i tagli raccontano di quanti colpi lui ha sferrato contro il corpo della sua convivente. Tentato omicidio con l’aggravante dello sfregio, questo è il reato con il quale ieri mattina, dopo una notte di ricerche, è stato fermato dagli agenti della volante con gli abiti ancora sporchi di sangue, Chokri Bourogaa, tunisino di 40 anni, clandestino. Ora lui è in carcere in attesa della convalida. Lei invece, la vittima, è tornata a casa e dovrà affrontare la sua nuova vita con, sul volto, i segni indelebili dell’aggressione subita dall’uomo che voleva lasciare.
Sì perché all’origine dello scatto di violenza dell’uomo ci sarebbe la volontà della donna di interrompere la loro relazione che durava da anni. Una relazione che sarebbe stata logorata da una quotidianità difficile con lei impegnata a portare avanti la famiglia lavorando e accudendo la figlia, mentre lui sarebbe sempre dipeso da lei per tutto. E avrebbe anche collezionato dei precedenti di polizia. Lei, dunque, voleva che lui se ne andasse, ma durante l’ennesima discussione, sabato sera, la reazione dell’uomo è stata violenta.
Erano circa le 23.30 di domenica sera, la donna era in casa, la figlia stava dormendo, quando lui è entrato nell’appartamento. La vittima ha raccontato ai poliziotti della volante che lui l’aveva minacciata di morte. «Ti ammazzo» le avrebbe urlato e poi ha preso una lametta scagliandosi contro di lei. I primi colpi sarebbero stati dati mirando al collo - potenzialmente mortali - e hanno raggiunto le guance della donna sfregiandole. Lei ha cercato di difendere il viso coprendolo con le mani e le braccia. Ma lui avrebbe continuato colpendola in varie parti del corpo, comprese le mani. E poi avrebbe cambiato anche arma, mollando la lametta e prendendo una bottiglia. Che avrebbe spaccato usando i cocci taglienti sempre contro la sua compagna. Le grida disperate hanno svegliato la figlia della coppia che è corsa dai vicini e ha chiesto aiuto. Immediata la chiamata e immediata la risposta delle volanti ma l’uomo era riuscito a scappare. Sono quindi partite le ricerche che sono terminate ieri mattina quando il tunisino è stato trovato nascosto in una cantina di via Marighetto. Con addosso i vestiti sporchi del sangue della donna. È quindi scattato il fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di tentato omicidio - con l’aggravante dello sfregio - e lesioni personali gravissime.
L’uomo, dopo un primo interrogatorio, è stato portato in carcere a Spini. La donna, invece era stata subito portata al pronto soccorso del Santa Chiara dove i sanitari le hanno suturato le ferite su tutto il corpo. Anche quelle sul volto che per sempre ricorderanno alla donna l’aggressione subita. (m.d.)
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