«Tesoretto» trentino Padoan rinvia tutto alla legge di stabilità

Stop della Ragioneria all’emendamento per sbloccare la giacenza di cassa. Fravezzi: grave situazione da risolvere



TRENTO. Il governo aveva dato l’ok, ma come quasi sempre accade a mettersi di traverso è stata la Ragioneria dello Stato, che ha sollevato il problema della copertura finanziaria minacciando di non concedere la bollinatura al decreto Enti locali. E così per i soldi trentini bloccati in cassa dal patto di stabilità, circa 750 milioni di euro, arriva l’ennesimo rinvio.

Un emendamento per provare a sbloccarli era stato presentato dal senatore Vittorio Fravezzi al disegno di legge sulla contabilità degli enti locali, ma gli era stato chiesto di ritirarlo prospettandogli che la via migliore fosse un emendamento al decreto Enti locali, atteso nelle prossime settimane alla Camera. Ci avevano dunque riprovato i deputati, con un emendamento che chiedeva di sbloccare per il 2017 il 50% della giacenza di cassa della Provincia.

Ma di nuovo è arrivato lo stop: non si può fare. Un niet che questa volta rischiava di avere ripercussioni politiche sull’asse Trento-Roma, tanto che a rassicurare Trento e Bolzano è intervenuto con una nota il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan in persona: «La sede nella quale il governo si impegna ad affrontare anche le soluzioni proposte dalle Provincie autonome di Trento e Bolzano per l'utilizzo - secondo le procedure e con i limiti derivanti dagli obiettivi generali di finanza pubblica - degli avanzi presenti nei loro bilanci è la legge di bilancio triennale 2017-2019». «Con la riforma della legge 243 del 2012, già approvata dal Senato ed attualmente in discussione alla Camera, si è stabilito che dal 2020 il Fondo Pluriennale vincolato di entrata e spesa entri nel saldo delle autonomie locali. La stessa legge - chiarisce il ministero - prevede che la prossima legge di bilancio 2017-2019, che sarà presentata alle Camere il 20 di ottobre, regoli la transizione nei tre anni che ci separano dal 2020, stabilendo qualità e quantità della progressiva introduzione nel saldo del Fondo, in modo che risulti compatibile con gli obiettivi di finanza pubblica». È questo l’obiettivo a cui il governatore Ugo Rossi ha lavorato anche durante il recente incontro a Trento con Padoan e il sottosegretario Claudio De Vincenti.

Padoan ora rimanda alla legge di stabilità. È improntato ad una cauta soddisfazione il commento del senatore Vittorio Fravezzi, vicecapogruppo del Gruppo Autonomie: «Confidiamo nelle parole del ministro - dice - e diamo appuntamento alla prossima legge di bilancio per risolvere la grave situazione dei pagamenti di parte capitale, che ha raggiunto un livello di insostenibilità tale da pregiudicare il rispetto dei termini di pagamento in ottemperanza alle disposizioni comunitarie recepite da apposite direttive provinciali. La concessione di spazi finanziari ai fini del patto di stabilità avverrebbe in presenza di una cospicua giacenza di cassa in capo alla Provincia di Trento e quindi non determinerebbe impatti in termini di ricorso al debito, consentendo quindi anche lo sblocco degli investimenti».©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano