BANCHE

Tassi usurari da parte della banca, niente pignoramento

L’istituto di credito voleva prendersi un bar sul Bondone che era stato dato a garanzia di un prestito di 1,7 milioni per la costruzione di un albergo



TRENTO. Avevano chiesto un prestito di un milione e 700 mila euro per costruire un albergo vicino all’attività che già gestiscono da molti anni sul Monte Bondone. L’impresa che doveva costruire l’albergo è però fallita dopo aver incassato buona parte del compenso e la banca, un istituto di credito trentino, ha cercato anche di prendersi l’attività di famiglia.

Il giudice Monica Attanasio, però, ha sospeso la procedura di esecuzione accogliendo le tesi dell’avvocato degli imprenditori trentini, Rosa Chiericati, legale di Lugano, ritenendo che i tassi applicati potessero essere usurari. Il tasso soglia all’epoca di concessione del finanziamento, nel 2005, era del 7,65 per cento ma il tasso reale che l’impresa si trovava a pagare era arrivato all’8,62 per cento a causa delle spese. Si tratta di somme non indifferenti: il costo per ottenere le garanzie del consorzio fidi, 200 mila euro, preteso dalla banca, 3400 euro all’anno per l’ assicurazione, 4300 euro per la perizia e i 1700 euro di istruzione pratica.

Ecco così che la somma dovuta dagli imprenditori trentini si è gonfiata notevolmente. I clienti avevano restituito alla banca già 600 mila euro sul finanziamento di 1,7 milioni che era stato concesso nel 2005.

Dopo tante trattative con la banca senza esito, quest’ultima ha aggredito la piccola società con atto di precetto e pignoramento e quando ormai le speranze erano perdute e stava per essere ordinata la vendita, la titolare si è rivolta all’avvocato Chiericati e al perito Davide Porzani di Treviglio per essere assistita.

Il giudice dell’esecuzione ha accolto le loro tesi spiegando. 

 













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