Tariffa rifiuti rivista per mille trentini, c'è chi deve versare anche 300 euro
Dopo l’incrocio con i dati del Catasto, raffica di avvisi per «infedele dichiarazione»
TRENTO. La Dolomiti Ambiente, società che gestisce la raccolta rifiuti per il Comune di Trento, si è presa la briga di confrontare le dichiarazioni degli utenti sulle dimensioni dell’abitazione con i dati del Catasto. Un lavoro certosino che si è concluso in dicembre.
Il risultato sono stati circa mille avvisi, come confermano da Dolomiti Ambiente, inviati agli utenti del Comune di Trento per aver dichiarato una dimensione inferiore rispetto al reale del proprio alloggio. Gli avvisi, tengono a precisare dalla società, non sono direttamente una sanzione, ma possono essere contestati entro 30 giorni dalla ricezione. Se non lo si fa, finiscono direttamente nella prossima fattura.
C’è stato anche chi si è visto contestare di non aver pagato 350 euro in cinque anni. E chi, invece, poche decine di euro. Tutto perché l’utente avrebbe dichiarato, magari in buona fede, una dimensione anche di poco inferiore al reale della propria casa. Ma ci sono anche casi incomprensibili. Tra chi ha ricevuto il famoso avviso, infatti, c’è chi vive in una casa di 100 metri quadrati e se ne è visti attribuire 140. A molti è capitato anche di vedersi attribuire imprecisioni di pochi metri quadrati e, quindi, il conto finale è più basso. I controlli riguardano cinque anni, dal 2013 al 2017 compreso. E sono stati fatti solo per i residenti nel comune di Trento, dal momento che la tariffa rifiuti, la Tari, viene calcolata in maniera diversa da comune a comune.