“Tamburo del Sole”,  25 anni di attività tra musica e ricerca  

Il gruppo di Mattarello attinge alla tradizione popolare Ivano Chistè, il fondatore: «500 concerti e 6 progetti»


di Gino Micheli


TRENTO. Quest’anno ricorre il 25° di buona musica dell’associazione Tamburo del Sole la cui anima costitutiva che continua dal 1993 è espressa da Ivano Chistè, non dimenticando la moglie al suo fianco, Maria Grazia Gadotti. «Dei fondatori del gruppo - esordisce Ivano - sono l’unico rimasto. Hanno suonato con noi numerosi musicisti alcuni dei quali, solo per pochi mesi. Vorrei ricordare Massimo Pinamonti (cofondatore uscito nel 1998), Carmen Valentinotti e Monique Gordyn (cofondatrici uscite nel 1997), Alessandro Bertè (presente dal 1997 al 2001) e Marcello Gottardi (dal 1996 al 2006)».

Un progetto internazionale il suo che si spinge lontano.

Nel corso degli anni, spinto dalla curiosità verso culture musicali differenti ho creato all’interno dell’Associazione sei progetti musicali che danno voce a diverse espressioni della musica popolare.

Quanti i concerti che avete dato?

Con le varie formazioni, abbiamo collaborato con decine di enti, associazioni, case di riposo, parrocchie e quant’altro, suonando in oltre 500 concerti, ricevendone molte soddisfazioni. È difficile elencare le situazioni più interessanti ma due delle più significative, sono state “Itinerari Folk” nel 2013 con il Tamburo de Sole e “Magia Celtica”, quattro edizioni con gli Aires.

Avete inciso anche alcuni cd?

Sì certo, con il Tamburo del Sole che ha un repertorio di musiche tradizionali popolari dell’est Europa, klezmer e tzigane, abbiamo inciso quattro cd: “Harmonika” nel 2000, “Non solo klezmer” nel 2005, “Mazel Tov” nel 2007 e “Musikanti” nel 2013. Con Aires invece, costituito nel 2003 con il quale proponiamo musiche popolari dal mondo (europee e americane) nel 2014 abbiamo realizzato il primo cd dal titolo “Aires”.

E gli altri progetti come si chiamano?

Il Trio Ayres è nato nel 2001. Il nome deriva dal termine inglese “ayres” che designa una breve composizione a carattere lirico per voce e liuto che risale al 1500, con il quale ci proponiamo una rivisitazione di brani musicali della tradizione colta e popolare dal Medioevo ai nostri giorni. C’è l’Iron Strings decollato nel 2008, il nome si ispira a quello di numerose orchestrine a plettro (a corde) che erano presenti e popolavano la vita musicale dei paesi dell’area alpina e prealpina del nord Italia. Il trio si esprime attraverso musiche della tradizione popolare italiana, greca, russa, e naturalmente del folklore nord americano (Old Time). Per ultimo è nato Fisarmuffo Duo, progetto del 2015 con il quale eseguiamo brani della tradizione popolare europea per due fisarmoniche. Inoltre con mia moglie Maria Grazia abbiamo fondato un duo e proponiamo lo spettacolo, “Appunti disordinati di viaggio” nel quale alterniamo musica e poesia.

Quanti i mucisti coinvolti nei vari progetti musicali?

Siamo in otto: Rossana Caldini con violino e voce (TdS); Danilo De Pasqual, basso elettrico (Aires ed Iron Strings); Fiorenzo Fedel, chitarra e bouzouki (Aires ed Iron Strings); Stefania Filippi, violino, ukulele e voce (Aires e Trio Ayres); Cristian Fontana: fisarmonica e vibrandoneon (TdS e Fisarmuffo); Maria Grazia Gadotti, percussioni e voce recitante (TdS, Aires e Trio Ayres); Alessandra Robol, clarinetti e voce (TdS). Personalmente suono chitarra, mandolino, fisarmonica, flauti e basso.

A cosa s’ispira la vostra musica?

Diamo molta importanza soprattutto alle musiche dell’est Europa ma anche a quelle del nord America e non deve meravigliare se un gruppo di Trento esegue questo tipo di musica poiché i legami dei trentini con questi luoghi, per effetto dell’immigrazione sia stagionale che definitiva, sono molto più stretti di quanto non si possa pensare.













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