Taglio timido ai compensi pubblici
La giunta introduce il limite allo stipendio dei presidenti delle controllate. Ma i dirigenti prendono sempre 240 mila euro
TRENTO. E’ arrivata la stretta sui compensi degli amministratori delle società controllate dalla Provincia. La giunta ha approvato i criteri che fissano i limiti allo stipendio dei manager pubblici che già avevano subito un notevole ridimensionamento. Nell’allegato alla delibera di giunta si legge che il massimo compenso per un presidente di una controllata potrà essere di 42 mila euro, mentre un consigliere d’amministrazione potrà prendere al massimo 12 mila euro. La giunta ha fissato tre diverse fasce. La prima quella composta da società più piccole con patrimonio fino a 15 milioni e fatturato fino a 10 milioni all’anno prevede un compenso massimo per il presidente del cda e 8 mila euro per il consigliere. La seconda fascia, quella con patrimonio fino a 150 milioni prevede 36 mila euro per il presidente e 10 mila euro per il cda. Poi arriva la terza fascia, quella delle società con più di 150 milioni di patrimonio e più di 15 milioni di fatturato. E, appunto, in questi casi il presidente non potrà prendere più di 42 mila euro all’anno.
Se si guarda alle tabelle dei compensi del 2017, si vede che i presidenti il cui compenso base supera i 42 mila euro non sono molti. Anzi non c’è quasi nessuno. Il presidente dell’A22 prende 59 mila euro come compenso, ma poi ha anche 41 mila euro di gettoni di presenza che, ovviamente non rientrano nel calcolo. Poi c’è il caso della presidente di Trentino Trasporti e Trentino Trasporti esercizio che prende 28 mila euro per ciascuna presidenza, e quindi, resta al di sotto dei 42 mila. Poi c’è il caso del presidente di Trentino Network Alessandro Zorer che prende 78 mila euro più 38 mila euro per le deleghe.
Comunque se una qualche riduzione c’è stata per i compensi dei presidenti e dei consiglieri, la stesa cosa non si può dire per i dirigenti delle controllate che possono continuare a prendere dei signori stipendi.
L’allegato alla delibera, infatti, specifica che per i dirigenti delle controllate resta quello di 155 mila euro già stabilito dalla giunta provinciale nel 2010. In totale, al lordo dei contributi previdenziali, i dirigenti possono prendere 240 mila euro, tenendo conto anche degli altri compensi pubblici di qualsiasi natura.
Ai dipendenti non dirigenti delle controllate viene applicato il generoso limite annuo di 90 mila euro. E anche per loro il limite complessivo annuo, compresi gli oneri previdenziali, è di 240 mila euro. Quindi, i dirigenti, che hanno competenze e anche un maggior mercato, potranno continuare a guadagnare stipendi che possano essere concorrenziali con quelli privati. Invece i presidenti e i consiglieri si vedono ridurre, ma di poco, il compenso per la poltrona pubblica.