Tagli su cultura, ricerca e incentivi
Investimenti in calo di 151 milioni. Al riparo welfare e scuola. Trento Rise, scure sui finanziamenti. Musei, si cambia
TRENTO. È un bilancio provinciale che cala di 52 milioni di euro (-1,1%), da 4,541 a 4,489 miliardi, quello presentato ieri dal presidente Ugo Rossi alla sua maggioranza. Una manovra che fa i conti con la riduzione progressiva delle risorse e con un occhio già al 2018, quando finiranno i gettiti arretrati dello Stato del valore di 400 milioni. La spesa corrente peserà per il 63%, tendenzialmente stabile rispetto al 2013, mentre la spesa per investimenti cala di 2,5 punti percentuali, passando dal 33 al 30,5%, da 1519 milioni del 2013 ai 1368 del 2014, 151 milioni in meno, con 248 milioni di risorse congelate per il 2014 a seguito delle manovre finanziarie dello Stato.
«Tutti i comparti saranno chiamati a fare la propria parte, nessuno escluso», aveva annunciato Rossi. Ieri, con i primi dati provvisori consegnati ai consiglieri, le cifre della manovra prendono forma: riduzioni contenute sul welfare (sanità, assistenza, scuola, lavoro), mentre i tagli saranno più consistenti in settori come la viabilità, la cultura, la ricerca e i finanziamenti alle imprese, dove le risorse saranno spostate dai contributi alla detassazione.
Pubblica amministrazione. La spesa per il personale cala di 3,7 milioni e lo stanziamento tiene conto del piano di prepensionamenti che la Provincia intende avviare sfruttando una norma nazionale per i dipendenti che, entro il 31 dicembre 2016, hanno maturato i requisiti pensionistici previsti dalla norma precedente alla riforma Fornero.
Cultura. È tra i capitoli che subiranno un taglio maggiore di risorse, gli investimenti scenderanno da 50 milioni del 2013 a 34,3 milioni nel 2014 ma è stato istituito un apposito fondo per i musei (1,1 milioni all’anno) per finanziare un grande evento annuale in accordo con la Provincia. Dalla riorganizzazione del sistema museale si conta di ridurre del 5% la spesa corrente: nel 2014 si prevede di realizzare la governance unica per coordinare la programmazione dei musei e di assorbire il Musei degli usi e costumi dentro il Muse.
Sanità e assistenza. Gli stanziamenti sarà di 1 miliardo 106 milioni di euro, un calo oltre 17 milioni, un 1,6% compatibile - secondo la giunta - con il piano di miglioramento dell’Azienda sanitaria. Il fondo socio-assistenziale calerà dell’1,2%, confermando i 18 milioni di euro per il reddito di garanzia.
Scuola. In questo caso il calo è più contenuto, solo 5,6 milioni in meno su un bilancio di 683 milioni (-0,8%) che tiene conto del piano di stabilizzazione dei precari annunciato dalla giunta. Confermati gli interventi sull’edilizia scolastica per 16,2 milioni in tre anni più altri 14 per la manutenzione e4,8 milioni per il fondo di miglioramento della qualità e altri 3 per l’innovazione tecnologica.
Imprese. La Provincia - come ha ribadito a più riprese da Rossi - cambia rotta: meno tasse (ovvero meno Irap, dove gli sgravi ammontano a 108 milioni di euro) in cambio di meno contributi. Gli interventi a favore delle imprese (esclusa l’agricoltura) calano di ben 27 milioni, da 120 milioni del 2013 a 93 milioni nel 2014. La giunta intende rendere gli incentivi più selettivi, aumentando il ricorso ai bandi che consentano di collegare i contributi a specifici obiettivi. In calo, da 58 a 41,5 milioni, anche gli stanziamenti per le imprese agricole.
Università e ricerca. Gli stanziamenti per la ricerca calano da 133,9 a 123,6 milioni di euro, nei quali sono compresi anche i 55 milioni di finanziamenti all’attività di ricerca dell’Università. Tagli in arrivo per il consorzio Ict Trento Rise: dopo le polemiche degli scorsi anni sui maxi-finanziamenti della giunta Dellai, la giunta Rossi annuncia che le risorse (2,4 milioni sul 2014) «saranno riviste in relazione alle valutazioni sulla governance».
Edilizia abitativa. La Provincia stanzia oltre 30 milioni sul bilancio pluriennale per finanziare l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa, con priorità alle giovani coppie. Altri 10 milioni (dal 2015) saranno stanziati per avviare il fondo risparmio casa, nuovo strumento per promuovere l’acquisto della prima casa a condizioni agevolate per chi ha investito i propri risparmi in un fondo pensione.
Viabilità e trasporti. Cala del 1,9% il fondo per i trasporti (101 milioni di euro), un taglio - ha già obiettato per esempio il sindaco di Trento Andreatta - che ha una ripercussione pesante perché i costi del carburante sono aumentati. Sul piano degli investimenti (102 milioni sul piano pluriennale) la priorità riguarda la ferrovia, in particolare l’interramento della Trento Malé a Lavis. In calo da 148 a 122 milioni anche la spesa per ambiente e territorio.
Il vertice di maggioranza. È durato circa tre ore ieri il primo confronto di maggioranza sulla manovra, nella sala Fedrizzi del palazzo della Provincia. Clima giudicato positivo, dopo i recenti scossoni sulle anticipazioni della riforma istituzionale e i franchi tiratori spuntati in aula in occasione delle nomine, a cominciare da quella di Pacher in Commissione dei 12 dove sono mancati all’appello diversi voti. «L’ impianto della manovra è stato condiviso - commenta a fine incontro Ugo Rossi - ora avremo un mese di tempo in commissione per affinarlo». Il confronto si è concentrato in particolare sulla riduzione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 28 mila euro. Violetta Plotegher (Pd) ha evidenziato che l’impegno finanziario (14 milioni ) potrebbe essere impiegato per rafforzare il welfare. «Le due cose non sono alternative - ha risposto Rossi - nella manovra ci sono 120 milioni di interventi sul sociale, il taglio dell’Irpef è una misura aggiuntiva un segnale di fiducia e sostegno al potere d’acquisto». Il capogruppo Mattia Civico ha chiesto di valutare la possibilità che la misura tenga conto dei carichi familiari a partire dal numero di figli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA