Tagli alla sanità, Bondi convoca il Trentino

Società, i Comuni varano la stretta: «Ma l’autonomia non si tocca». Lunedì vertice a Borghetto



TRENTO. Il commissario straordinario alla spending review Enrico Bondi ha convocato a Roma per lunedì alle 14 i tecnici degli assessorati alla sanità delle Province di Trento e Bolzano per parlare dei tagli al comparto, a partire da quello dei posti letto che in Trentino prevede una riduzione di 518 unità. «Non è una trattativa, saremo all’incontro per cortesia istituzionale», chiarisce l’assessore alla salute Ugo Rossi. I tecnici consegneranno un memorandum in cui si ribadisce che per Statuto la competenza sulla sanità spetta alla Provincia, così come sono del Trentino le risorse con cui viene finanziata. Quindi o il governo accetterà di escludere il Trentino dalle misure, oppure non resterà che l’impugnazione del decreto alla Consulta.

Sempre in tema di tagli alla spesa, ieri i Comuni trentini hanno approvato la stretta chiesta dalla Provincia a costi, cda e compensi delle società controllate, difendendone però l’esistenza di fronte alla scure della spending review del governo. Il Consiglio delle autonomie ha approvato all’unanimità il protocollo d’intesa che fissa le nuove direttive: cda al massimo di 5 componenti, tetto al compenso dei dirigenti (15 mila euro lordi all’anno) e agli amministratori (35 mila euro ai presidenti, 12 mila ai vice, 6 mila ai consiglieri), aumenti bloccati fino al 31 dicembre 2013, taglio a spese, consulenze e convegni, niente assunzioni senza l’ok del Comune, controlli stringenti sui bilanci. Un’operazione di sobrietà e trasparenza, arrivata poco prima che il governo annunciasse il taglio delle società strumentali, quelle che offrono servizi alle amministrazioni pubbliche.

«Bene i tagli agli sprechi e i paletti agli emolumenti», spiega il sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, ma «ribadiamo che molte di queste società, che hanno tutte i bilanci in attivo, hanno consentito al Trentino di affrontare meglio la crisi». Ieri il Consiglio ha anche approvato una mozione a difesa dell’autonomia, per rafforzare l’offensiva delle giunte provinciali di Trento e Bolzano: «Le competenze del nostro Statuto - spiega il presidente Marino Simoni – sono chiare e non possono essere messe in discussione da nuove normative. Fa testo anche il recente pronunciamento della Corte Costituzionale che ha ritenuto lesivi della nostra autonomia i decreti del governo Berlusconi sul federalismo fiscale». E lunedì vertice a Borghetto tra le autonomie del Nord, le Province di Trento e Bolzano e le Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta per rafforzare l’asse delle Alpi nella trattativa con il governo sulla spending review.













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