Svuota la casa del marito separato
Una donna della Valsugana è a processo con l’accusa di appropriazione indebita
TRENTO. E’ finita a processo con l’accusa di essersi appropriata dei mobili acquistati in comunione dei beni con il marito dal quale era separata e di quelli dell’uomo. Una donna di 65 anni di Telve è accusata di appropriazione indebita. Secondo l’accusa avrebbe svuotato la casa coniugale dalla quale si era allontanata. Secondo la denuncia del marito, che si è anche costituito parte civile, la donna avrebbe preso sia beni di proprietà comune che beni di proprietà esclusiva dell’uomo. In particolare, la donna si sarebbe appropriata di una poltrona di pelle con borchie, di un’alzata di cristallo, di una miniatura con cornice nera, di un quadro natura morta, di due ritratti con cornice nera, di un’altra natura morta, di due disegni a matita, di una madia antica utilizzata come portafiori, di una stampa antica.
Per quanto riguarda immobili acquistati in comunione dei beni, la donna avrebbe preso un armadio a un’anta con tavolo allungabile, i piatti della cucina, le sedie, gli argenti sopra la cassettiera, un tavolino, la pendola, un tappetto della camera da letto, gli specchi sempre in camera da letto, un armadio tirolese, una vetrinetta con ceramiche di Capodimonte, una cassapanca tirolese azzurra e tavolini vari.
Il tutto sarebbe accaduto nell’appartamento coniugale che la donna divideva con il marito. Secondo l’accusa, la donna avrebbe ripulito l’appartamento prima del 18 novembre 2017. Il processo è stato rinviato.