Surgelati e latte lasciati davanti ai negozi: sequestrate 3 tonnellate di cibo a Trento
La Finanza ha denunciato i gestori dei negozi e i trasportatori: gli alimenti – anche freschi – lasciati in strada
TRENTO. Formaggio fresco, yogurt ed anche surgelati e e carne. In tutto tre tonnellate di generi alimentari per un valore di 30 mila euro che sono stati lasciati fuori dai negozi (chiusi al momento della consegna) e sono stati sequestrati in via cautelativa dalla Finanza di Trento. Merce in cattivo stato di conservazione e comunque in contrasto con quanto previsto dalle norme. I responsabili dei negozi sono stati denunciati assieme ai trasportatori.
Questo il risultato dell’attività finalizzata al contrasto delle frodi nel settore agroalimentare delle Fiamme Gialle.
Lunedì 21 giugno i militari della Compagnia delle Fiamme Gialle di Trento hanno effettuato simultanei controlli nei confronti di attività commerciali, dopo aver accertato, nei giorni precedenti, come nelle prime ore del giorno gli addetti al trasporto degli alimenti, in accordo con i titolari delle attività, avessero consolidato la pericolosa pratica di depositare gli alimenti - in assenza di minime precauzioni igieniche - nelle adiacenze degli esercizi commerciali, quando questi risultano ancora chiusi, per poter essere successivamente recuperati e posti in vendita.
I rilevamenti effettuati nell’immediato, grazie all’intervento dei funzionari della Apss di Trento, hanno confermato sia l’interruzione della catena del freddo (per prodotti la cui conservazione è obbligatorio che avvenga a temperatura controllata) sia problematiche relative alla sicurezza e all’igiene intrinseca dei prodotti.
I Finanzieri hanno rinvenuto sui marciapiedi attigui alle rivendite: surgelati, formaggio fresco, latte, carne, pasta fresca, pane, frutta e verdura, yogurt, per un totale complessivo di tre tonnellate di prodotto, del valore commerciale di circa trentamila euro, a temperatura ben oltre la soglia tollerabile e per i quali la norma impone ambienti refrigerati.
La temperatura, che per gli alimenti deve essere almeno inferiore ai quattro gradi, era decisamente superiore: ben 22 gradi.
La merce è stata sequestrata in via cautelativa ed i responsabili dei punti vendita, nonché i trasportatori, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Trento, per il reato previsto e punito dall’articolo 5 lettera b della legge 283/62 (cattivo stato di conservazione degli alimenti), e l’intera merce è stata immediatamente avviata alla distruzione in quanto gli ispettori sanitari, ovviamente, l’hanno dichiarata non adatta al consumo umano.
I soggetti rischiano la pena dell’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 309 a 30.987 euro.