Sul Bastione in ascensore, Tanas bussa al Comune

«C’è una cordata di imprenditori: sono 100.000 i potenziali visitatori all’anno». La soluzione prospettata da Gobbi Frattini permette la salita senza operatore



RIVA. Qualche anno addietro la ristrutturazione del bar-ristorante al Bastione sembrava essere il primo passo d'un rilancio fondato sulla realizzazione di un collegamento alternativo che assicurasse ossigeno all'esercizio e comunque una ulteriore possibilità per tutti di godere d'un colpo d'occhio splendido sulla città, sul lago e sulla Busa.

Su mandato del Comune di Riva -di cui si considera solo il braccio esecutivo – la Lido fece eseguire uno studio di fattibilità e l'ingegner Gobbi Frattini produsse un dettagliato esame su vantaggi e svantaggi di seggiovia, funivia, ascensore, cremagliera ed una valutazione dei relativi costi sia d'impianto che di esercizio. Il ponderoso fascicolo prese la via del Municipio dove giace in qualche cassetto in costante attesa che vengano prese le decisioni del caso. Ora, segnala il presidente Tanas, la società è pronta a riprendere la verifica tecnica dal momento che è spuntato un gruppo di imprenditori interessati all'operazione.

Tecnicamente la soluzione suggerita dallo studio Gobbi Feattini è quella dell'ascensore inclinato: una cabina da dieci-dodici posti al massimo, trascinata con un sistema a cremagliera lungo un percorso di 140 metri. Rispetto all'ipotesi precedente -ovvero una funivia con partenza dal nuovo parcheggio Monte Oro, e quindi collegata attraverso il sottopassaggio con il centro storico e la piazza Benacense- il vantaggio dell'ascensore è sostanzialmente economico: siccome la partenza sarebbe comandata dagli stessi passeggeri semplicemente schiacciando il relativo pulsante, è tagliato il costo degli almeno quattro dipendenti che, su due turni, si dovrebbero impegnare ad assistere a monte ed a valle la salita e la discesa della gente. Davanti alla proposta, tecnicamente verificata da società assolutamente esperte del settore fra cui la Leitner (rimane da effettuare solo una verifica geologica) e puntellata dalla considerazione che i potenziali utilizzatori potrebbero raggiungere il rispettabilissimo totale di centomila unità all'anno, Tanas torna a bussare al portone di palazzo Pretorio, invocando dall'esecutivo un chiarimento.

E' il caso di andare avanti, affrontando il tema delicato e complicato del finanziamento con la consapevolezza che né dalla Lido né dal Comune è lecito attendersi almeno in questa fase una qualche copertura dell'investimento, oppure è meglio tirare un frego sul progetto, rischiando di vanificare gli sforzi per un rilancio del Bastione dal momento che l'esperienza ormai dimostra che senza un sistema d'accesso facilitato nessuna attività commerciale è in grado di sopravvivere lassù?

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