Sugli sci con il telefonino e dopo aver bevuto
I dati della stagione in pista dei carabinieri: in calo gli incidenti ma ci si fa male soprattutto il martedì fra le 11 e le 12. A rischio in particolare le ginocchia
TRENTO Sempre al cellulare, a volte ubriachi e un po’ spericolati anche se sono in calo gli incidenti sulle piste e di conseguenza anche gli interventi dei carabinieri. Il quadro di quello che succede sulle piste trentine è stato fatto ieri dal generale Luigi Nardin, comandante della regione Trentino Alto Adige. Quindi nella scorsa stagione sciistica sono stati 7.100 interventi con un calo di duemila rispetto allo scorso anno. «Segno - ha detto il generale - del maggiore rispetto delle regole in montagna, ottenuto con la presenza dell'Arma».
Restano però le contravvenzioni per il mancato rispetto dello norme di sicurezza e ben 6 quelle per ubriachezza. I 34 militari impegnati quotidianamente nelle 11 aree sciistiche (da Andalo a Cavalese, e poi Campiglio e Folgaria) hanno fatto registrare 1.796 interventi. Tra questi ci sono stati sei casi sanitari gravissimi, nei quali i carabinieri sono intervenuti con le manovre i soccorso che hanno permesso di salvare altrettante vite. Quanto ai controlli, sono state 3.582 le persone identificate, sulle piste da sci, 203 i rifugi e le baite verificati e 308 i dipendenti stagionali. Sono state fatte 142 contravvenzioni per mancato rispetto di norme e regolamenti e 416 ammonizioni. Fra queste anche quelle per chi nemmeno sulle piste dimentica il cellulare. «Si è registrato - ha spiegato il colonnello Paolo Puntel - un aumento degli sciatori che parlano al cellulare anche mentre sono impegnati nelle discese».
Una parte importante dell’attività dei carabinieri «sugli sci» è stata dedicata anche alla lotta contro gli abusivi. Nel mirino quindi tutti quelli sciatori che volevano svolgere l’attività i maestro di sci senza averne alcun titolo e sono state quindi 18 le denunce in questo senso. 74 le situazioni di pericolo per gli utenti sono state segnalate ai gestori di impianti e risolte e 9 sono state le segnalazioni al competente servizio della Provincia per mancato adempimento degli obblighi del gestore in materia di aree sciabili attrezzate. Sono state infine 66 le denunce di furto di attrezzatura sciistica acquisite direttamente sulle piste. L’analisi di tutti i dati raccolti sulle piste ha permesso anche di fare una sorta di schema con le indicazioni dei giorni e delle ore più pericolose. Ossia dei momenti in cui si concentrano gli incidenti. Ed ecco che così si scopre che il giorno più a rischio è il martedì (oltre il 15 per cento degli incidenti)seguito dal lunedì.
Al terzo posto la domenica. La fascia oraria «pericolosa» è quella dalle 11 alle 12 mentre fra le 8 e l9 praticamente non si rischia nulla. La maggioranza degli infortunati ha fra gli 11 e i 20 anni e nell’84% dei casi usa gli sci. Si rischiano maggiormente le distorsioni e la parte del corpo più tartassata è il ginocchio. Quasi sempre salvo il piede. (m.d.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA