Subito i tributi locali Ma resta da costruire l’accordo sui soldi

Bis di Rossi a Roma, incontri con Franceschini e Fassina «Superato lo stallo, ma la prudenza resta assoluta»


di Chiara Bert


TRENTO. Subito la competenza sui tributi locali alle Province di Trento e Bolzano. Rinviate - ad un’intesa da raggiungere entro giugno 2014 - le altre competenze su Agenzie fiscali, giustizia civile, penale e minorile e Parco dello Stelvio - e dunque anche l’accordo sul concorso finanziario di Trento e Bolzano al risanamento dei conti dello Stato.

Lo stallo degli ultimi giorni con il ministero dell’economia appare superato, la trattativa tra la Provincia e il governo sulla legge di stabilità ha registrato ieri un’accelerazione importante. E in serata il presidente Ugo Rossi può rientrare da Roma moderatamente più ottimista di quando era partito.

L’emendamento all’articolo 13 della legge di stabilità che il governo dovrebbe presentare già nelle prossime ore in commissione bilancio al Senato, delinea l’impianto sul quale da giorni stanno lavorando, fra Trento e Roma, il nuovo governatore e la delegazione dei parlamentari trentini e altoatesini. La novità emersa dall’ennesima giornata di trattative ai massimi livelli è rappresentata da una sorta di «intesa in due tempi»: un accordo già confezionato, che già con la legge di stabilità assegnerà alle due Province autonome la competenza primaria sui tributi locali. Un passaggio storico nella direzione di quell’autonomia integrale che Trento e Bolzano vanno proponendo da inizio 2012, quando al governo c’era ancora Mario Monti: le Province potranno cioè decidere in autonomia su nuove imposte, aliquote, esenzioni e detrazioni, modalità di riscossione.

Il secondo step è quello al momento più sospeso, perché rimanda ad un’intesa, da trovare entro giugno del 2014, che riguarderà la definizione delle altre nuove competenze - su Agenzie fiscali, giustizia civile, penale e minorile, Parco dello Stelvio - e dei soldi che Trento dovrà versare nelle casse dello Stato. Al momento il contributo chiesto per il 2014 è di 835 milioni di euro. Sul tavolo restano poi i 700 milioni di riserve all’erario (l’extragettito delle manovre Berlusconi e Monti) che Roma ha previsto di trattenere per i prossimi 5 anni.

Proprio per questo Ugo Rossi predica massima prudenza: «È una norma interessante che sotto il profilo finanziario andrà riempita di contenuti con un'intesa. A partire dai criteri su cui si baserà il nostro concorso finanziario per il futuro. È tutto da costruire». Ieri nella capitale ha incontrato il ministro per i rapporti con il parlamento Dario Franceschini, il viceministro all’economia Stefano Fassina, di nuovo il ministro Graziano Delrio, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanni Legnini, oltre naturalmente ai parlamentari trentini e a Karl Zeller (Svp), capogruppo del Gruppo Autonomie. «Qualche passo avanti rispetto allo stallo di martedì lo abbiamo fatto - ammette il presidente mentre viaggia sul treno che lo riporta a Trento - si delinea un'intesa già da subito sui tributi locali e un accordo da ricercare entro giugno sui soldi e sulle competenze su agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio». «Vista l'altalena di questi giorni e le difficoltà della Ragioneria dello Stato, non siamo in condizioni di dire ancora che c'è un accordo che tiene. I nostri parlamentari stanno vigilando, io oggi ho fatto un po' di incontri politici proprio per cercare di sostenere questa via». Soluzione che - mette in chiaro Rossi - «naturalmente non è soddisfacente sotto il profilo del nostro concorso al risanamento della finanza pubblica». D’altro canto «c'è la disponibilità politica a un'intesa da trovare con il governo», ed è questo lo spazio che Trento, insieme a Bolzano, cerca di sfruttare al massimo per allontanare gli scenari più neri, quelle bozze uscite nei giorni scorsi dalla Ragioneria dello Stato che prospettavano richieste finanziarie ancora più penalizzanti per le due Province a fronte della chiusura sulla cessione di nuove competenze.

Scenario per il momento scongiurato. In commissione bilancio, che anche ieri è stata convocata per tutto il giorno, si attende l’emendamento che metta nero su bianco la proposta del governo.

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