Studentessa: «Violentata nel bagno»
La denuncia. La ragazza (straniera a Trento con il progetto Erasmus) è stata aggredita da un uomo durante una serata in un locale cittadino Sconvolta, la giovane si è confidata con i suoi coinquilini e ha chiamato la polizia. È stata portata al pronto soccorso per accertamenti
Trento. Una serata in un locale del centro. Risate, chiacchiere e musica. Atmosfera allegra e tanta voglia di divertimento. Tutto perfetto, tutto come doveva essere. Poi l’incubo: l’aggressione sessuale, la richiesta d’aiuto, il ricovero in ospedale e ora l’indagine della Mobile coordinata dalla procura di Trento. Una brutta storia, un racconto difficile quello che la studentessa straniera da qualche tempo a Trento con il progetto Erasmus, ha fatto agli investigatori della polizia. Un racconto che ha fatto scattare immediatamente il “codice rosso”. Ora gli accertamenti sono in corso, la vittima è stata ascoltata e sono stati sentiti anche dei testimoni. Elementi che uniti gli uni agli altri dovrebbero fornire tutti gli elementi che sono necessari per ricostruire quello che è successo nella notte fra lunedì e martedì. Il punto di partenza è il racconto che lei, la vittima, ha fatto ai poliziotti. Poco più che ventenne, era uscita per una serata fra amici. Una festa per iniziare la settimana con un tono un po’ allegro. Nulla di più, nulla di diverso. Fino a quando lei va in bagno. E qui, appena prima di entrare nello spazio riservato alle donne trova un uomo. Che non conosce. Un incontro che è il punto del fatto. Perché lei, dopo quell’incontro, si sente violentata. Un rapporto sessuale non consensuale, uno stupro.
La ragazza è sconvolta e confusa. Emotivamente è molto provata e va a casa. Dove trova conforto nei suoi coinquilini. E racconta quello che le è successo. Mettere insieme con le parole la violenza forse l’aiuta anche a prendere l’unica decisione possibile. E chiede aiuto. Viene raggiunta nel cuore della notte dagli agenti della polizia che raccolgono una prima testimonianza. Sul posto interviene la scientifica per il sopralluogo. Arriva anche l’ambulanza che porta la giovane universitaria al pronto soccorso. C’è la visita, ci sono le medicazioni e le parole di conforto. Poi le dimissioni perché i traumi sul corpo non richiedono altro. Quelli dell’anima, sì. La denuncia di violenza sessuale fa scattare la procedura prevista dal “codice rosso”. Viene sentita dagli investigatori della Mobile, si cerca nei suoi ricordi per cercare di aver maggiori informazioni possibili sull’uomo. Vengono ascoltate anche altre persone per cercare di ricostruire quei minuti. Informata immediatamente anche la procura che sta coordinando tutti gli accertamenti necessari. Aperta un’inchiesta per violenza sessuale. Intanto si sta raccogliendo anche materiale per capire se il questore possa intervenire in maniera amministrativa verso il locale. Come è previsto dall’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.