La denuncia

Striscione “fascista” sul muro della sede di Arci: è il secondo episodio in un mese

Il Comitato provinciale ha incaricato i propri legali di sporgere denuncia alle autorità perché i responsabili siano individuati e perseguiti, valutando ogni altra azione anche in sede civile a tutela dell’associazione. La Malfa: “Pura inciviltà. Un atto grave”. La solidarietà dei sindacati Cgil Cisl Uil: “Testimonia il diffondersi di un clima intollerante”



TRENTO. Uno striscione a matrice fascista incollato sul muro della sede di Arci del Trentino, poi successivamente rimosso. Questa la triste scoperta di questa mattina (lunedì 5 giugno 2023): è il secondo episodio dopo quello del 13 maggio scorso, ad opera degli stessi autori.

Il Comitato provinciale, valutata anche la reiterazione di questi gesti, ha incaricato i propri legali di sporgere denuncia alle autorità competenti perché i responsabili siano individuati e perseguiti, valutando ogni altra azione anche in sede civile a tutela dell’associazione.

"Pura inciviltà. Un atto grave perché individuare il ‘nemico’ – Andrea La Malfa, presidente Arci del Trentino –  e andare a cercarlo, imbrattarne reiteratamente i luoghi di ritrovo, è il primo passo di gente che ha poca dimestichezza con che cosa sia la democrazia. Condanniamo con forza questi atti intimidatori e vandalici, ma non ci sentiamo certo impauriti. Sappiamo di avere affianco la comunità democratica, pronta ad isolare chi usa la violenza e la prevaricazione come metodo di affermazione”.

"Non possiamo però non essere preoccupati dal fatto che in questo mese si siano susseguiti gesti singoli – conclude La Malfa – anche verso esponenti delle istituzioni, legati dal filo dell’intolleranza e del disconoscimento del metodo democratico. Questo clima non agevola chi come noi ha da sempre tenuto aperta la porta del dialogo nella fermezza delle nostre convinzioni ma nel confronto democratico e civile con tutte le diverse opinioni che si riconoscono nella Costituzione”.

A esprimere piena solidarietà i sindacati Cgil Cisl Uil. “Imbrattare la sede di un’associazione con manifesti e striscioni di matrice fascista è un atto grave e preoccupante, che testimonia il diffondersi di un clima intollerante. L’episodio, a quanto si apprende, infatti non è isolato perché Arci è stata vittima di situazioni analoghe anche nelle scorse settimane”, sostengono i sindacati.
“Offese, minacce e intimidazioni – dichiarano – non sono mai uno strumento accettabile per manifestare la divergenza di opinioni. Il rispetto reciproco dovrebbe essere un valore mai negoziabile in una democrazia. Al contrario sono la chiara dimostrazione di una visione antidemocratica, che non deve appartenere alla nostra comunità. Per questa ragione quanto accaduto in via degli Olmi ci preoccupa. Auspichiamo, dunque, vengano individuati i responsabili il prima possibile”.













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