Storo, il Carnevale dominato dal gallo
Alla kermesse trionfa il carro che scherza sui vicini «da Dars», secondo quello sui lavori infiniti dell’Auditorium
STORO. Alla 47° edizione Gran Carnevale di Storo, tra sfottò tra darzesi, condinesi e storesi sono sfilati 8 carri e 3 gruppi mascherati. Ed è stato quell’atteso gallo del “Tore da Dars” e ovaiole al seguito a trionfare. Dopo qualche ora di attesa e di calcoli, la giuria ha stravotato per il Gallo di Darzo, al primo posto dei carri con 1316 voti. Hanno fatto colpo quei 48 figuranti appollaiati all’interno di quei quindici metri di carro. Un gallo senza stimoli (che però al gàl nàl fa al gàl), comperato alla Fera dei Sanc (Fiera dei Santi) da un contadino di Storo, che è riuscito a far produrre un uovo rigorosamente quadrato, dentro il quale c’era pure un pulcino di colore.
Successo anche per il carro “Al Dom da Stor”, arrivato secondo, con 1267 voti, per denunciarne i tempi interminabili. Per il cosiddetto teatro dell’Opera di via San Floriano, c’è chi addirittura ha già prenotato un posto a sedere entro fine dicembre. Forse per allora – e lo auspicano in molti - gli strumentisti del professore Romagnoli, dopo anni di trasferte, la sera di Capodanno avranno la possibilità di esibirsi tra la loro gente. E al terzo scalino del podio, è arrivato “Ar... rapa Nui”, facendo così un en plein per Storo, con 1221 punti. Un mix tra costumi esotici e doppi sensi, che richiama l’isola di Pasqua.
Tornando alla sfilata, se la Compagnia Scaldabache di Condino sembrava dovesse puntare l’attenzione sulla qualità dell’aria, ha invece optato sull’arma lunga (modello 91 e calibro 7.35) utilizzata il 22 novembre 1963 a Dallas per uccidere John Kennedy che proveniva da Storo. Con l’occasione gli Scaldabache (che sanno che al Carnevale di Storo non potranno mai vincere e sono infatti arrivati quinti) hanno inscenato bene tutti quei misteri. Bello anche il carro “Cima Rest”, con tanto di trenino che dalla Valvestino raggiungeva Storo via tunnel, che si è aggiudicato il quarto posto, con 1202 voti. Poi “Al Car dal Hermann e del povero Valanga”, la cui sequenza di pianisti e di organi si è tenuta in un improvvisato teatro con molti posti a sedere davanti ad un codazzo di gente. Quindi i castellani “The Sportello Show “ e “L’Asan Zucche Scorla“ di Bersone, che di fusione con Daone e Praso proprio non ne vogliono sapere. Per la cronaca, per i gruppi mascherati ha conquistato il rpimo posto “Co ghe sarà ter” di Storo (928 punti), secondo “The stortello show” (656) e poi i “Pacchi vostri” (606). Lungo il teatro a cielo aperto (vie Papaleoni, Veneziani, Foilo e Sette Pievi) ieri si sono radunate 4 mila persone. Nel contempo anche mamma Provincia aveva dato una mano aprendo in deroga la statale di Loppio, all’inizio d’Ampola, altrimenti chiusa per lavori.
«Quest’anno, a fare qualità e differenza nella giuria - dicono Nicola Zontini e Davide Canetti dei Mati Quadrati - era la presenza di otto donne su dieci componenti».