Storo, Giovanelli lancia la fusione con Bondone

Il sindaco convinto del passo dopo il recente referendum degli altri Comuni: «Un segnale dai cittadini, ma si deve accelerare, prima che ce lo impongano»


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Quali i veri vantaggi derivanti dalle fusioni? L’interrogativo se lo sta ponendo più di un sindaco delle Giudicarie, ora che per il processo di accorpamento dei comuni, sembra arrivata l’era del disgelo. Un segnale forte lo hanno dato i tre referendum che il 13 aprile hanno consacrato le unioni di ben dieci amministrazioni trentine, dando origine ai comuni di Predaia in val di Non, San Lorenzo-Dorsino nel Banale e Valdaone in val del Chiese.

Poco meno di dieci mila abitanti hanno dato vita a tre nuove realtà comunali rispettivamente di 6.506, 1.621 e 1.211 abitanti. Realtà ancora microscopiche, rispetto alla maggioranza dei comuni italiani. Ma un passo importante che, dopo la fusione “apripista” dei comuni della valle di Ledro e di Comano Terme, spiana la strada a nuove salutari unificazioni. E, che il vento delle unificazioni sia mutato, si percepisce dalle dichiarazioni di alcuni sindaci, finora tiepidi e attendisti, verso questi processi.

Un primo segnale arriva da Storo. Dove, Vigilo Giovanelli, a margine dell’approvazione della convenzione per la gestione coordinata e associata del servizio tecnico tra i comuni di Storo e Bondone, ha lanciato un input forte ai suoi censiti e al sindaco Graziano Scalmazzini, primo cittadino del comune confinante con Storo, e primo destinatario del messaggio. «Lo stato delle cose – ha detto Giovanelli – ci dice che si sta andando verso le unificazioni dei Comuni. Dove si è votato, hanno dimostrato di volerlo i cittadini. E, lo vuole pure la Provincia che ha fatto delle politiche per incentivare le fusioni». Ma, occorre accelerare i tempi, aggiunge il primo cittadino del comune più popoloso delle Giudicarie: «Dobbiamo fare presto, perché il contributo messo a disposizione per cinque anni dalla Provincia ai comuni che si uniscono spontaneamente, domani potrebbe non esserci più, in quanto potrebbe essere imposta un’unione forzata da Trento». Intanto il consiglio comunale di Storo ha compiuto un primo passo, approvando all’unanimità la convenzione in forma associata con Bondone, del servizio tecnico comunale “al fine di assicurare efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, ottimizzando risorse umane”.

La sede del servizio sarà a Storo. Ma sarà garantito un recapito nel comune di Bondone a cadenza settimanale. Un primo passo verso l’avvicinamento dunque è stato fatto. Non è escluso però che dopo le dichiarazioni di Giovanelli ci sia un’accelerazione nei tempi, perché i due Comuni confinanti con la provincia di Brescia possano annunciare propositi di unificazione. L’auspicato effetto domino, di cui ha parlato Giorgio Libera, sindaco di Dorsino, all’indomani del positivo test elettorale del suo comune, potrebbe partire proprio da qui. 4.700 abitanti Storo con le frazioni Darzo, Lodrone e Riccomassimo. Quasi 700 Bondone, con la frazione di Baitoni. Un’unione importante, che farebbe superare la fatidica soglia dei 5.000 abitanti: il comune giudicariese più popolato.













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