Stangata su benzina e diesel in Trentino: in un anno aumento del 17%
Non si arresta la corsa del prezzo della benzina in Trentino. La maggior parte delle compagnie petrolifere ha portato la verde sopra 1,40 euro al litro. Sale anche il costo del gasolio che è stato ritoccato verso l’alto, da un mese a questa parte, arrivando anche a quota 1,28 euro a litro
TRENTO. Non si arresta la corsa del prezzo della benzina in Trentino. La maggior parte delle compagnie petrolifere ha portato la verde sopra 1,40 euro al litro. Sale anche il costo del gasolio che è stato ritoccato verso l’alto, da un mese a questa parte, arrivando anche a quota 1,28 euro a litro. La nuova ondata di rincari è avvenuta dopo Pasqua, quando si pensava di aver già raggiunto il tetto massimo.
Ma, mentre per le vacanze pasquali si dava la colpa ai soliti “furbetti” che giocavano al rialzo quando è tempo di ferie, ora i rincari sembrano del tutto ingiustificati.
A circa un mese di distanza, siamo andati con carta e penna ad annotare i prezzi di diesel e verde nei vari distributori di Trento. Salta subito all’occhio l’aumento indiscriminato rispetto al 30 marzo, giorno in cui gli italiani si mettevano in macchina per le vacanze pasquali.
Per la Federconsumatosi si tratta di rincari ingiustificati, perchè si attestano allo stesso livello del maggio del 2008, quando però il costo del petrolio era oltre 120 dollari al barile, mentre attualmente si attesta sotto gli 80 dollari al barile.
A Trento la maglia nera per il distributore più caro è dell’Ip di Ponte San Giorgio, con la verde che ha sfondato il tetto dell’1,43 euro al litro. Più conveniente il Q8 di via Bolzano che è self service. Il rincaro medio rispetto al mese scorso è stato di 4 centesimi al litro.
«Non siamo tutelati dalle varie Authority», affermaPaolo Cunego, rappresentante del Comitato difesa dei consumatori trentini. «Non servono a nulla, sono dei carrozzoni che noi paghiamo senza avere risultati. Dove questi organi di controllo funzionano, i prezzi sono contenuti: basta andare nella vicina Austria, dove non ci sono le raffinerie, e i prezzi sono anche di 10 centesimi in meno che qui».
Secondo Cunego «i distributori dovrebbero mettere in atto uno sciopero e chiudure le pompe a turno in forma di protesta. Inoltre in Trentino dovrebbero lasciar installare gli impianti della grande distribuzione alimentare, come Carrefour, Auchan e Coop, che sono distributori discount all’interno dei centri commerciali. Bisogna automatizzare il servizio, perchè il personale va ad incidere sul prezzo finale dei carburanti».
Intanto nei giorni scorsi, l’Unione petrolifera è stata convocata dal presidente della Commissione straordinaria per il controllo sui prezzi e tariffe del Senato, Sergio Divina. «L’incontro - spiega il senatore della Lega - si è reso necessario dopo i continui aumenti dei prodotti petroliferi alla pompa, che stanno incidendo in maniera molto negativa sul bilancio delle famiglie».
A livello nazionale si sta così pensando di raddoppiare gli impianti fai da te e adottare dei prezzi settimanali con la riforma della rete di distribuzione dei carburanti, anche se l’Antitrus ha già espresso i primi dubbi, perché il prezzo settimanale rischia di diventare frutto di un cartello, ovvero di accordi coordinati.
Con gli ultimi ritocchi all’insù del prezzo dei carburanti, un pieno di un’auto diesel costa oggi quasi dieci euro in più rispetto allo scorso anno (quando il listino era a 1,088). La Codacons ha calcolato che, rispetto all’aprile del 2009, per un pieno di benzina c’è stato un aumento del 17%