Stangata per Piccoli, squalifica di 4 anni
L'ex ciclista accusato di aver fornito ai suoi atleti farmaci proibiti
TRENTO. Quattro anni di squalifica e 10 mila euro di multa. Il Tribunale antidoping del Coni ha usato la mano davvero pesante con Mariano Piccoli. L'ex ciclista era accusato di aver fornito farmaci dopanti ai ciclisti dilettanti della squadra di cui era direttore sportivo. Piccoli ha annunciato ricorso al Tas di Losanna, la corte d'appello per il doping. Contro di lui le dichiarazioni di un ciclista pentito, Derick Zampedri, e alcune intercettazioni telefoniche. Il Tribunale antidoping del Coni ha anche assolto il vice di Piccoli, Loris Tagliapietra. Le accuse nei confronti di Piccoli riguardavano due distinte inchieste penali, quelle di Padova e Mantova.
La prima indagine era partita in seguito alla perquisizione eseguita dalle Fiamme Gialle l'11 luglio 2010 in occasione del venticinquesimo Giro del Medio Brenta. Perquisizione che toccò a quello che, allora, si chiamava Team Trentino, con Mariano Piccoli nelle vesti di team manager e Loris Tagliapietra in quelle di direttore sportivo. Nel corso della perquisizione personale, a Piccoli vennero trovate alcune pasticche di caffeina e un antistaminico che, secondo quanto riferito dallo stesso Piccoli, serviva per uno dei suoi ragazzi che soffriva di asma.
Dopo la perquisizione, però, un corridore della squadra trentina, Derik Zampedri, venne squalificato per due anni perché trovato positivo alla gonadotropina corionica. Proprio lui, avrebbe fatto delle confessioni in un interrogatorio. Per Piccoli e Tagliapietra si parla di violazione dell'articolo 2.8 del codice Wada, ovvero, «somministrazione o tentata somministrazione ad un atleta durante le competizioni di un qualsiasi metodo proibito o sostanza vietata, oppure somministrazione o tentata somministrazione ad un atleta al di fuori delle competizioni di un metodo proibito o di una sostanza vietata, che siano proibiti fuori competizione o altrimenti fornire assistenza, incoraggiamento e aiuto, istigare, dissimulare o assicurare ogni altro tipo di complicità in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione delle norme antidoping».
Per questa stessa vicenda Piccoli è imputato in un'inchiesta penale a Padova. L'udienza preliminare è già partita e si è costituita la Federazione ciclistica italiana che chiede un risarcimento di 500 mila euro per il danno all'immagine. Zampedri ha già patteggiato una pena di 4 mesi di reclusione. Ieri Piccoli è stato condannato anche per la vicenda sulla quale ha indagato la Procura di Mantova. Anche in questo caso il procedimento penale è in udienza preliminare. Contro Piccoli, alcune intercettazioni di telefonate nelle quali il direttore sportivo parlava di sbianchettare le analisi dei suoi ciclisti. Il suo avvocato, Paolo Dal Rì, ha cercato di dimostrare che si trattava di conversazioni scherzose che non provavano nulla.