«Speed check, quanti dubbi»
Arco, interrogazione presentata dai consiglieri comunali Ravagni e Bresciani
ARCO. «Ma sono davvero necessari gli speed check che la giunta sta per acquistare, al prezzo di circa 1500 euro l'uno?».
I consiglieri comunali Andrea Ravagni e Stefano Bresciani, prendendo spunto dalla notizia apparsa nei giorni scorsi su queste colonne, chiedono lumi all'amministrazione arcense sull'intenzione di posizionare sette autovelox fissi sulle strade del centro città. I due oppositori ricordano come si stiano sollevando forti polemiche laddove gli speed check sono già in funzione. Proteste che ad Arco hanno avuto un prologo nella goliardata di quest'estate con il posizionamento, da parte di alcuni esponenti del centrodestra, di finti velox in cartone.
«Non necessariamente gli speed check contengono l'apparecchio per il rilevamento della velocità - scrivono i due in un'interrogazione - è la polizia a decidere se metterlo o meno e dove. In questo caso funzionano come dissuasori, psicologicamente vedendoli l’autista alza il piede dall’acceleratore. Assenti gli agenti la foto scattata dallo speed check è inutile e l’eventuale multa non è valida e qualora venga erogata comunque verrà certamente annullata dal Giudice di Pace. Non poche polemiche si sono lette nei giorni scorsi rispetto alla collocazione degli speed check con i sindaci trentini che chiedono lumi alla Provincia se collocarli o meno alla luce di un parere del Ministero dei Trasporti nel quale si dice che tali manufatti non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal nuovo codice della strada». Ravagni e Bresciani, oltre a chiedere le cifre dell'operazione, vogliono sapere «se si intenda, in collaborazione con la polizia intercomunale, affibbiare multe a sventurati automobilisti e se non si reputi che, collocando troppi speed check ad Arco, si disincentivi la gente a passarci generando un danno alle attività commerciali».