Sostanza sospetta in una lettera per la Rai: tre in isolamento 

L’allarme. La busta, indirizzata a RaiWay, è stata aperta ieri pomeriggio da un addetto, nei locali dove ha sede l’ufficio abbonamenti. In tre hanno accusato bruciore agli occhi. La sostanza è stata analizzata in due laboratori in Lombardia



Trento. L’allarme è scattato ieri pomeriggio, intorno alle 16, nella sede Rai di via Perini: una lettera indirizzata a RaiWay è risultata contenere una sostanza sospetta. La missiva sarebbe stata aperta da un addetto alla corrispondenza, nella parte della palazzina dove ha sede anche l’ufficio abbonamenti.

Le persone presenti e che sono in qualche modo venute a contatto con la busta hanno accusato bruciore agli occhi, notando poi che all’interno della busta vi era una polvere strana, bianca e - a quanto riferito da alcuni testimoni - molto simile allo zucchero.

Immediata, come previsto dai protocolli di sicurezza, la chiamata ai vigili del fuoco e ai carabinieri: sul posto è subito arrivata un’ambulanza con l’auto medica, i vigili del fuoco del Nucleo mobile radiometria e i carabinieri della compagnia di Trento, guidati dal comandante Piergiorgio Rosa.

I sanitari hanno in primo luogo accertato le condizioni di salute delle persone presenti: a parte la sensazione di bruciore accusata sul momento, nessuno ha riportato particolari problemi, ma è stato ritenuto opportuno che i tre impiegati coinvolti non entrassero in contatto con nessun altro. I tre sono quindi stati messi in una sorta di isolamento all’interno dell’ufficio, in attesa dell’esito circa la natura della sostanza.

Contemporaneamente, gli ispettori dei vigili del fuoco e i carabinieri hanno avviato tutti gli approfondimenti necessari sul caso. Sono così stati sentiti alcuni testimoni, che hanno riferito come la lettera non presentasse, all’apparenza, nulla di sospetto: la missiva conteneva infatti alcune fatture, normali documenti che solitamente giungono per corrispondenza. Non una lettera scritta appositamente, dunque, o contenente una qualche minaccia o riferimento specifico. Solo la polvere presente all’interno, e il bruciore accusato dagli impiegati, ha messo in allarme il personale, che ha poi allertato chi di dovere.

In un primo momento era stata ventilata l’ipotesi di un trasporto della sostanza a Foggia, unico laboratorio in Italia dove è possibile effettuare i test per il rilevamento delle spore di antrace.

Nel tardo pomeriggio, però, è stato deciso di inviare il campione a Milano: una squadra dei vigili del fuoco ha effettuato il trasporto in elicottero, e dopo un primo test per escludere una serie di sostanze, gli accertamenti sono proseguiti in un altro laboratorio specializzato a Pavia.

Al momento di andare in stampa il tipo di sostanza contenuto nella missiva non è ancora noto. Per il trasporto e l’elaborazione del test sono state infatti necessarie alcune ore. Nell’attesa dell’esito, è stato ritenuto opportuno far rimanere i tre impiegati in isolamento: ieri sera dall’Azienda sanitaria erano state consegnate anche delle brandine proprio in previsione del fatto che i primi risultati dei test sarebbero arrivati non prima della tarda serata. V.L.













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