Sorpresa: il senzatetto ha una casa

La verifica del Comune ha scoperto che Arturo Giannini è assegnatario da 16 anni di una casa a canone zero a Ravenna


di Giuliano Lott


TRENTO. Non ha apprezzato la sorpresa, il sindaco Alessandro Andreatta, quando ieri mattina si è visto arrivare il consigliere Claudio Cia accompagnato da Arturo Giannini, il pensionato che da cinque mesi vive sotto un ponte della pista ciclabile. «Eh no, non non si fa così» ha detto sorpreso e spiazzato a Cia. Il quale si è invece fatto promotore della disgraziata situazione dell’anziano, titolare di una pensione da 620 euro al mese che non gli permettono di pagare un affitto agli attuali prezzi di mercato. Malgrado il primo impatto tutt’altro che entusiasta, il sindaco ha messo in moto la macchina dei servizi sociali del Comune. E dalle ricerche effettuate è sortita la prima sorpresa: Giannini dal 1997 è assegnatario di un appartamento dell’Erp, Edilizia residenziale pubblica, a Ravenna, al canone sociale di 30 euro al mese. Nel 2000, il Comune di Ravenna lo aveva persino dispensato dal pagare l’affitto, ma contro l’inadempiente Giannini era stato comunque avviato un procedimento di sfratto, mai eseguito. vale a dire che in linea teorica il settantacinquenne potrebbe tornare a Ravenna, dove lo aspetta unacasa a canone gratuito.

Ma ieri i colpi di scena non sono mancati: dapprima una signora, contattando Cia, si è proposta di dare alloggio temporaneo a Giannini, offrendogli un giaciglio per un mese, tempo guadagnato per il Comune, intenzionato ad effettuare una serie di verifiche sulla possibilità di reperire una casa per l’anziano. Poi però la donna, che era disposta a raccogliere Giannini alle 11.30 in Comune per portarlo nella nuova dimora, ha dovuto rimangiarsi la promessa qualche ora più tardi. Un confronto con una persona pratica di contratti di locazione ha messo in luce un problema a cui la signora non aveva pensato. L’alloggio destinato a Arturo Giannini è un garage attrezzato a stube, con tanto di servizi igienici, che lo rendono una sorta di miniappartamento autonomo. Ma per la legge, quel garage non ha alcuna certificazione di abitabilità e la proprietaria, temendo di finire nei guai, ha richiamato dispiaciuta, spiegando che della generosa offerta non se ne faceva più niente.

Ha chiamato anche un’altra donna, proponendosi di “adottare” l’anziano che, a suo dire, le ricordava suo padre. lei non può permettersi di ospitarlo, ma si è offerta per sostenerlo con delle piccole risorse pecuniarie.

Cia, dal canto suo, ha qualcosa da dire: «Non sapevo nulla dell’appartamento a Ravenna, ma ciò che Giannini ha ribadito è che in Romagna ci ha vissuto tre anni per lavoro, e che considera la sua città Trento, dove viveva prima e a tutt’oggi». Il sindaco si è risentito per la visita fuori programma. «Innanzitutto, noto come tanta solerzia da parte degli uffici comunali si sia attivata solo dopo che del caso di Arturo Giannini si è occupata la stampa. Nei cinque mesi precedenti, quando l’anziano è stato più volte visitato dai servizi sociali nel suo “domicilio” sotto il ponte, uno sforzo simile non era stato mai fatto. E poi, secondo la logica di Andreatta, “se ne avessimo parlato prima una soluzione si poteva trovare”. Messa così, pare l’esplicitazione di un inaccettabile rapporto clientelare. Ma se si riescono a trovare sistemazioni per i profughi di guerre lontane, a maggior ragione va trovata una soluzione per Arturo».

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