Società comunali, scatta la stretta sulle spese
Tetto di 155 mila euro ai dirigenti, massimo 5 membri nei cda, consulenze ridotte La Provincia vara un protocollo da sottoporre al Consiglio delle autonomie
TRENTO. Limite ai compensi dei manager, riduzione delle consulenze e dei costi discrezionali, consigli di amministrazione al massimo di 5 membri, controlli più stringenti sui bilanci. Dopo le società della Provincia, tocca a quelle controllate dai Comuni risparmiare sulle spese. Ieri la giunta provinciale ha approvato un protocollo d’intesa sul quale ora dovrà esprimersi il Consiglio delle autonomie. «Il documento - ha spiegato l’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi - contiene le direttive su ciò che devono fare gli enti locali in termini di verifiche e controlli sui bilanci delle società e sulla disciplina interna che queste ultime devono adottare per contenere le spese». Se la spending review allo studio del governo Monti punta ad eliminare le società partecipate dai Comuni, la Provincia si muove su altri binari. «Il nostro obiettivo non è abolirle perché sono strutturali alle attività dei Comuni - ha chiarito Gilmozzi - ma vogliamo che si proceda nella stessa direzione adottata a marzo per le nostre società (in tutto 15, da Trentino Trasporti a Cassa del Trentino, da Patrimonio a Trentino Sviluppo a Itea e Trentino Marketing, ndr)».
I Comuni dovranno svolgere un’azione di verifica della gestione finanziaria e patrimoniale delle società (rendendone conto anche nei propri bilanci) e, nel caso di squilibrio dei conti, attivare tutte le azioni necessarie al risanamento. Da parte loro, le società devono adottare comportamenti in linea con l’obiettivo di riduzione delle spese, dalle consulenze ai convegni a tutti i costi discrezionali: non ci saranno però tagli lineari, ma differenziati a seconda delle specifiche situazioni.
Per quanto riguarda le società in house dovranno essere predisposte misure di controllo della spesa per il personale: niente assunzioni a tempo indeterminato senza autorizzazione del Comune. Capitolo compensi: i dirigenti non potranno superare il limite massimo disposto per le società della Provincia (155 mila euro lordi all’anno, la misura si applica solo ai contratti siglati dopo la firma del protocollo) e non ci potranno essere aumenti fino al 31 dicembre 2013; tetto anche alle buste paga dei componenti dei cda (35 mila ai presidenti, 12 mila ai vice, 6 mila ai consiglieri). Per gli amministratori locali membri dei cda è previsto un limite al cumulo delle indennità e dei gettoni fissato dalla legge regionale. I consigli di amministrazione avranno un numero massimo di 5 componenti, fatta eccezione per quei casi in cui c’è l’esigenza di assicurare la rappresentatività di enti pubblici di diversi territori o categorie economiche e professionali: in ogni caso il totale dei compensi non potrà superare quello previsto per 5 membri.Le misure non si applicano a quelle società (come Dolomiti Energia) che operano in regime di concorrenza.(ch.be.)
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