Smaltimento illecito, nei guai una ditta di lavaggio strade
Indagine del Corpo Forestale: nel mirino le attività di smaltimento nel torrente Cismon, in Primiero
TRENTO. A seguito di un’articolata attività di indagine, il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento ha segnalato alla Procura della Repubblica i titolari di una ditta con sede a Trento. La ditta si occupa di lavaggio e verniciatura delle gallerie delle strade provinciali ed è accusata di aver compiuto attività di smaltimento e gestione illecita di rifiuti pericolosi e danneggiamento di acque pubbliche. Lo smaltimento illecito è stato fatto nel torrente Cismon.
L’attività di polizia giudiziaria condotta da parte dei forestali della Stazione di Fiera di Primiero si è tradotta in un intervento mirato. Attraverso osservazioni notturne, prelievi di acqua inquinata dal torrente Cismon e verifiche documentali, ha portato ad accertare e documentare la condotta ai danni dell’ambiente compiuta dagli operai della ditta. Questi ultimi, anziché raccogliere i rifiuti liquidi derivanti dal lavaggio delle pareti interne di una galleria stradale, li smaltivano illecitamente nel torrente Cismon, causando, durante le ore notturne, abbondanti schiume e alterazione del colore delle acque del torrente.
Il contratto stipulato tra la Provincia autonoma di Trento e la ditta prevedeva invece, da parte di quest’ultima, il rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti nel provvedere al recupero e allo smaltimento dei rifiuti. L’indagine, risultata piuttosto complessa, ha richiesto, dopo un primo intervento effettuato dalla stazione forestale di Fiera di Primiero, l'attivazione del personale del Nucleo operativo specialistico forestale (Nosf) del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, unità che si occupa specificatamente di controlli e indagini ambientali. In particolare il Nosf, sempre con il supporto dei forestali di Fiera di Primiero ma anche con la collaborazione dei tecnici del Servizio Gestione strade, ha condotto un’approfondita attività investigativa, compiendo sopralluoghi sul cantiere e presso la sede amministrativa e operativa della ditta appaltatrice. Ha anche analizzato i filmati registrati dalle telecamere fisse collocate all’interno della galleria.
L’esito delle prime indagini, attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, ha fatto emergere una condotta lavorativa da parte della ditta diretta a disfarsi dei rifiuti prodotti sul cantiere in spregio all’ambiente e alle norme in vigore.
In particolare, l'analisi dei filmati ha consentito di ricostruire le attività illecite condotte prima dell’intervento del Corpo forestale, nel corso di almeno cinque notti di lavoro, e stimare che nel Torrente Cismon siano state riversate dolosamente varie tonnellate di rifiuti liquidi.