Sisma, l’ipotesi dei danni in Trentino

Su «L’Espresso» le carte segrete della Protezione civile: oltre tremila sfollati "potenziali"



TRENTO. Se ci fosse una scossa di terremoto con un’intensità equivalente al massimo storico registrato in Trentino, ci sarebbero 156 persone coinvolte nei crolli e sarebbero 3.085 quelle rimaste senza un tetto. Dati che impressionano e che fanno parte della banca dati del dipartimento della Protezione civile con cui viene pianificata l’emergenza in caso di terremoto. Migliaia di schede riservata, mai rese pubbliche che riguardano ogni Comune italiano e che «L’Espresso» ha potuto consultare. E che hanno permesso a Fabrizio Gatti di scrivere un’inchiesta pubblicata sul settimanale ora in edicola. Nella stima le 156 persone fanno riferimento al numero possibile di morti o di feriti se l’evento avvenisse in Trentino, ma i numeri in altre realtà d’Italia sono molto più spaventosi. A Catania il numero sale a oltre 161 mila , nella vicina Verona si arriverebbe ipoteticamente a 7.601 quasi come a Trieste. Il Trentino si localizza nell'unità sismogenetica dell'area gardesana e lessinea, in una zona marginale a bassa sismicità e dopo i terremoti del Friuli e di Riva del Garda avvenuti nel 1976, la Provincia ha affidato al servizio geologico l'apprestamento e la gestione rete sismometrica provinciale. Negli anni più recenti sono stati effettuati studi di microzonazione per la definizione della pericolosità sismica delle aree urbanizzate di maggiore interesse che si trovano, appunto, nel sud della provincia.













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