Si stacca un cornicione dal campanile di Roncegno
Danneggiata una Golf, ma per fortuna in quel momento non passava nessuno Il parroco: «Sono 10 anni che segnaliamo i problemi e ancora non s’è fatto nulla»
RONCEGNO. Un pezzo di cornicione si è staccato dal campanile della chiesa arcipretale di San Pietro e Paolo ed è finito su una macchina parcheggiata nel cortile interno, a ridosso della canonica. Il fatto è accaduto nella serata di lunedì e per pura fortuna non ha avuto conseguenze ben più gravi.
Lunedì sera era convocato il consiglio pastorale. Al termine dell'incontro, all'uscita della chiesa si scopre che la Golf di uno dei componenti era stata danneggiata nella parte posteriore. Un ammaccatura ben visibile ed il vetro del lunotto posteriore andato in frantumi. Vicino, per terra, una pietra. I presenti ci hanno messo poco a capire che quello non era frutto di un atto di vandalismo ma un pezzo di cornicione caduto dal campanile.
«Mi chiama per il nostro campanile, vero?», risponde in canonica il parroco, don Augusto Pagan. Nello spiegarci l'accaduto don Augusto lo ripete più volte quel termine, «il nostro campanile». Ne parla con affetto, come se la torre campanaria di 60 metri che dal 1.888 svetta sul paese termale fosse ammalata, ed in un certo senso è così. E’ un campanile che si sta sgretolando, con il pericolo reale che qualche pietra prima o poi anziché le macchine parcheggiate vada a colpire passanti o fedeli che si recano alla messa od ancora i numerosi automobilisti che tutti i giorni passano sulla Provinciale davanti alla chiesa. Già perché il problema non è nuovo. Ripetute le segnalazioni e le richieste di intervento in Provincia, ma al momento non è stato fatto nulla.
«Sono 10 anni che aspettiamo- spiega don Augusto -. La cosa è stata sollecitata tempo addietro per vedere se a Trento qualcuno poteva intervenire. Ma la Provincia è senza soldi», ammette candidamente il parroco. Già 10 anni fa, infatti, un altro pezzo di cornicione era finito su una macchina in sosta, c'era stato il sopralluogo dei tecnici provinciali e riconosciuta l'urgenza. La Parrocchia ha fatto domanda ai Beni Culturali, l'intervento è in graduatoria ma non è inserito tra quelli prioritari ed ogni anno si rimanda a quello dopo, per mancanza di fondi. «Anche il Comune - ricorda il sindaco Mirko Montibeller - si è mosso da tempo, in quanto il pericolo per l'incolumità pubblica è reale». «E' un intervento piuttosto costoso, basti pensare solo alle impalcature. Si parla di 300 - 400mila euro. Si tratta di pulire il campanile e tirare via i pezzi pericolanti», aggiunge don Augusto.
La base del campanile è in granito ma più in alto i cornicioni sono di calcare, un materiale più soggetto al gelo e disgelo, alla pioggia ed alla neve. Durante l'inverno il campanile è gelato e quindi non c'è il rischio di cadute, ma con il rialzo delle temperature di questi giorni, il fenomeno di sgretolamento è ripartito. Da mesi il campanile è stato transennato, ma è chiaro che questo non può bastare per la messa in sicurezza dell'area interessata. «Ho paura per i bimbi della catechesi», aggiunge con tono preoccupato don Augusto. Teme che qualcuno possa farsi male visto che il campanile dà sulla provinciale. Ed i danni alla macchina chi li paga? «Per fortuna abbiamo un assicurazione, ci saranno 3 - 4mila euro di danni- conclude, e sospira -. Qua si sta sgretolando tutto, pensi che a Ronchi la neve caduta sul tetto della chiesa ha spaccato i fermaneve portando a terra diversi coppi».
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