Si spaccia per carabiniere e sottrae a un’anziana oltre 30mila euro: arrestato dai veri carabinieri sull'A22
Trento, i militari hanno seguito l’uomo a bordo di un taxi recuperando denaro e gioielli. La tecnica è sempre la stessa: la scusa di una cauzione da pagare per un incidente a un familiare della vittima. Su 5 tentativi uno va a segno
TRENTO. I carabinieri di Trento hanno arrestato un quarantenne originario della Provincia di Napoli, considerato il responsabile di una truffa ad una signora di 91 anni, avvenuta il 5 aprile a Trento.
I militari dell’Arma avevano già da qualche tempo organizzato una serie di servizi specifici in borghese nelle fasce orarie ritenute più “sensibili” (principalmente la tarda mattina ed il primo pomeriggio) a seguito di una recrudescenza del fenomeno delle truffe agli anziani in Trentino.
Nella tarda mattinata di venerdì una pattuglia della Sezione Operativa ha intercettato uno dei soggetti monitorati, in procinto di salire su un taxi in via Vittorio Veneto. I militari hanno così deciso di seguire il veicolo, al fine di capire dove fosse diretto, raccogliendo contemporaneamente informazioni varie dai colleghi delle Stazioni circa le ultimissime truffe perpetrate sul territorio, e rafforzando così i sospetti sul conto del passeggero del taxi che già aveva imboccato l’autostrada in direzione di Verona, destinazione insolita per un viaggio a bordo di un taxi. Con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona, il taxi è stato bloccato nel veronese e il soggetto immediatamente perquisito, e quindi trovato in possesso numeroso denaro contante (quasi 40.000 euro) e gioielli di valore.
E’ stato contemporaneamente verificato che la sua ultima vittima è stata nella stessa mattinata una anziana trentina, a cui il pregiudicato ha riferito di essere un “Maresciallo dei Carabinieri” e che la nipote era appena incorsa in un incidente stradale e che per essere rilasciata doveva pagare una sorta di cauzione in contanti.
La signora ha pertanto consegnato la cifra di oltre 30.000 euro in contanti nonché dei monili d’oro che indossava sempre su richiesta del malfattore.
"Va evidenziata l’abilità e l’empatia con cui queste persone riescono ad entrare in confidenza con le vittime, quest’ultime tali pertanto non sempre per ingenuità, in quanto gli autori preparano “il terreno” con una telefonata che preannuncia la visita (a cura di un complice che si spaccia anch’esso per carabinieri), acquisiscono preventivamente qualche informazione su luogo e condizione del
familiare della vittima, giocano sull’elemento sorpresa e fanno leva sugli affetti familiari narrando del coinvolgimento di un congiunto, e soprattutto hanno capacità persuasive e di recitazione estremamente efficaci”.
Quanto sottratto all’anziana le è stato interamente restituito dai militari e si stanno rintracciando ulteriori vittime dell’arrestato, che era in possesso di ulteriore refurtiva.
Dopo l’attività intrapresa lo scorso anno tra Stazioni Carabinieri e circoli parrocchiali, con circa 5000 anziani incontrati finora in Trentino, oggi numerosi sono fortunatamente i tentativi non andati a segno, con l’anziano che ha sospetti quando viene ingaggiato e chiama un parente o il 112.
Tuttavia il fenomeno è ancora frequente, soprattutto in Val d’Adige e al momento, statisticamente, su 5 tentativi purtroppo 1 ancora va in porto. Motivo per cui l’Arma continuerà, soprattutto nelle zone periferiche, a svolgere conferenze ed incontri a favore degli anziani.
“Il consiglio è infatti quello di chiamare sempre il “112” anche al minimo dubbio, nella consapevolezza che, di norma, nessuna Forza dell’Ordine, Ente o società chiederà mai, per alcun motivo, il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che lo sollecitino tramite metodi che non siano legalmente e sicuramente tracciabili”.