«Si attivino al Degasperi sette nuovi corsi di studio»
Borgo, conferenza dei sindaci, Comunità e Istituto sollecitano la Provincia Si corre ai ripari dopo il calo degli iscritti (-33 per cento) negli ultimi 3 anni
BORGO. Un confronto urgente con il presidente della Provincia e i suoi assessori per istituire nuovi corsi formativi al Degasperi. Sette quelli individuati. Questa la richiesta sottoscritta martedì sera dai 21 sindaci di Bassa Valsugana e Tesino, dal presidente della Comunità Sandro Dandrea e dal preside dell'istituto Degasperi, Paolo Pendenza.
Alla base c’è il preoccupante calo delle iscrizioni nella scuola di via XXIV Maggio, che nell'ultimo triennio sono diminuite di circa il 33%, ovvero poco meno di una quarantina di studenti. Che vanno fuori valle per iscriversi ad istituti tecnici. Che scelgono Trento anziché Borgo.
Il "polo", con i suoi 6 indirizzi rappresenta una importante realtà formativa di riferimento per tutto il territorio della Comunità. A questi si aggiungono i corsi serali che, in controtendenza a quelli diurni, stanno riscuotendo un successo crescente. Così come i corsi Eda, partiti da pochi anni ma che contano oltre 300 iscritti.
Tornando al diurno, si è assistito a una diminuzione di iscritti soprattutto nei corsi per geometri e nel liceo scientifico, mentre tengono bene relazioni internazionali e liceo psico-socio pedagogico.
«I motivi del calo di iscrizioni sono molteplici, dalla concorrenza di altri istituti, alla qualità di strutture o formazione, ai trasporti, che favoriscono la tratta Borgo-Trento ma non viceversa», spiega Dandrea, ricordando la necessità di ripensare la formazione per differenziarsi, per attirare nuovi studenti, per non rimanere periferia. Negli ultimi anni sono stati promossi vari incontri a livello politico con l'ex presidente Dellai e la sua giunta, numerose le richieste inerenti la riqualificazione e l’ampliamento dell’offerta formativa da attuare al Degasperi, inoltrate dall’istituto stesso e da Palazzo Ceschi. Nel novembre 2012 per esempio la scuola, tramite il dirigente Pendenza, aveva chiesto alla Provincia l'attivazione dell'indirizzo tecnico meccanica e meccatronica, figure richieste dalle aziende del territorio, spesso costrette a reperirle fuori regione. «I numeri ci sono, c'è l'interesse da parte delle famiglie e la richiesta delle aziende del territorio», spiegava allora.
E alle categorie economiche della valle si è rivolto anche il Tavolo del Piano territoriale, che nel documento preliminare definitivo, approvato dall'assemblea della Comunità lo scorso ottobre, rileva l'esigenza di implementare l'offerta formativa. Mettendo nero su bianco varie proposte. O meglio, le varie esigenze: risposte a bisogni reali e concreti delle aziende e delle famiglie del territorio, che sindaci, Comunità e scuola propongono al presidente della Provincia Ugo Rossi, ai suoi assessori e ai dirigenti dei dipartimenti di competenza, a cui la lettera è indirizzata e ai quali chiedono un confronto urgente.
Sette i corsi formativi individuati, per la formazione di figure quali: perito agricolo biodinamico con specializzazione nel settore biologico; perito esperto nel settore del riciclaggio dei rifiuti e loro reimpiego nel settore edile; perito alberghiero con maturità alberghiera (ora invece si fanno 3 anni a Levico, il 4° e 5° a Roncegno ma è un attestato professionale, non un diploma che permette poi l'accesso a Università o concorsi); specializzazione post maturità per la prima infanzia - baby life; geometri specializzati nel recupero del patrimonio storico e paesaggistico, nelle costruzioni in legno, biosostenibili e del risparmio energetico. Infine un Istituto tecnico di meccanica e meccatronica, opzione Tecnologie del legno e un Istituto professionale servizi socio-sanitari.
«La formazione a Borgo va riqualificata, ristrutturata, aggiornata con i tempi. L'abbiamo chiesto già due anni fa, allora era auspicabile, ora è necessario. Dobbiamo differenziarci, per questo chiediamo vengano individuati nuovi indirizzi», chiude Dandrea.