«Senza la manovra saltava tutto»

Bossi: abbiamo salvato le pensioni e possiamo tenere aperti gli ospedali



AVIO. E' accolto sulle note del "Và pensiero" circondato dai consiglieri provinciali, il leader Umberto Bossi. Ed è subito un'ovazione da parte dei quattrocento partecipanti alle festa della Lega Nord che lo attendono a Pra Alpesina. Saluta e sale sul palco il senatur per dire al suo popolo che «questa manovra era necessaria. Se non si interveniva qui saltava tutto. Ma almeno siamo riusciti a salvare le pensioni e a tenere aperti gli ospedali».

«Ho avuto paura in questi giorni - ha continuato il ministro Bossi - ma abbiamo dovuto fare questa manovra: in questo modo la banca europea ci ha comprato i titoli e questo ci permette di tenere aperti gli ospedale. Io penso ai miei cittadini, il resto non mi interessa». E i tagli? «Non serve a niente tagliare le Province - ha detto Bossi - in questa Italia l'unica regione che si può salvare con questa moneta forte è la Padania. Padania libera».

Sulla strada che da Avio porta a Prà Alpesina, dove la festa prosegue oggi e domani, ad ogni tornante campeggia un grande striscione, lungo sei metri, che recita: "Benvenuto Umberto", scritto in grandi caratteri a stampatello, ovviamente verdi. Bossi è salito ieri sera ai 1.400 metri di Prà Alpesina all'indomani della manovra lacrime e sangue del governo. Quasi ad ossigenarsi, lasciati i "pantani" romani.

L'uomore del popolo leghista è nero, per quanto le sfumature arrivino fino al grigio. Se si vuol essere moderati, la parola più adatta è "malcontento". Basta fermarsi e raccogliere i pensieri, e i silenzi, che, in alcuni casi, dicono ancor di più. Guarda dritto negli occhi il "prototipo" dell'homo leghista. Ti indaga, ma non parla. Esprime solo un "non so". Più loquace, per quanto di fretta, l'amico: «Non sono contento per niente - dice - Questa per la povera gente è sempre una fregatura».

Il leghista della prima ora Erminio Boso ci va giù duro. «Tutta colpa della ditattura dell'Europa - tuona - La manovra Bossi l'ha subita e, per fortuna, è riuscito a parare il culo ai pensionati. E' una manovra inutile, che si ripeterà. Le Province? Non servono, neanche quella di Trento. Voglio la Regione Trentino Alto Adige. E poi, tagliamo i soldi ai magistrati e ai dirigenti generali. Paghiamo i parlamentari a gettone».

Frena l'onorevole Maurizio Fugatti impegnato ad organizzare l'arrivo del leader ma anche a sporcarsi le mani nell'allestimento del tendone. «Col senno di poi - attacca - avevamo ragione noi quindici anni fa quando dicevamo che non si doveva entrare in Europa. Adesso stiamo pagando quella decisione e, paradossalmente, stiamo tenendo insieme un'Italia che volevamo invece dividere. Siamo stati anche troppo responsabili. Certo che c'è malumore tra il nostro popolo. Per fortuna si è riusciti a salvaguardare le pensioni».

Una coppia distinta è lapidaria quanto precisa. «Una volta Bossi ci piaceva - dicono entrambi - perché aveva delle idee forti. Adesso no, da quando si è messo con Berlusconi è manovrato».













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