Sempre più trentini «fanno la cosa giusta»
Cresce la sensibilità ecologica: in 3 mesi 750 contatti per lo sportello di via Torre Verde
TRENTO. Fa la raccolta differenziata, si muove soprattutto con mezzi pubblici e bicicletta, installa i pannelli solari, compera prodotti biologici dai contadini, si veste con materiali naturali, ricicla gli oggetti. Eccolo l'«homo ecologicus» degli anni 2000. In tre mesi dall'apertura, l'ecosportello di via Torre Verde ha raggiunto 750 contatti: segno di una sensibilità per l'ambiente in costante crescita.
Sarà che abbiamo capito che il nostro futuro è appeso a quello del pianeta in cui viviamo, e che i cambiamenti climatici dipendono anche dai nostri comportamenti di ogni giorno. Sarà che vivere in modo ecologico ormai è anche di moda. Certo è che i numeri ci parlano di un grande interesse verso il mondo dell'ecocompatibile. Lo dimostra l'ecosportello «Fa' la cosa giusta» inaugurato dalla Provincia il 30 aprile scorso al civico 34 di via Torre Verde: aperto dal lunedì al sabato, un coordinatore (Dario Pedrotti, inventore della fiera dell'ecosolidale «Fa' la cosa giusta»), 3 operatori part-time e una responsabile della comunicazione, a dimostrazione che l'attenzione all'ambiente crea anche posti di lavoro.
Qualche numero: 750 le persone che hanno preso contatto con lo sportello, 2100 gli iscritti alla newsletter, 115 chili di tappi di plastica raccolti, una sessantina di occhiali usati (che in collaborazione con il Lions di Trento saranno poi riutilizzati nei paesi del Sud del mondo), una trentina di vecchi cellulari. E poi pile usate, e ora anche i tappi di sughero, con cui una cooperativa della provincia di Cuneo produce granulato per la bioedilizia: alla raccolta hanno già aderito le Cantine Ferrari, un ristorante e un bar della città.
«Chi passa da noi un po' casualmente in questo periodo chiede informazioni soprattutto sulla raccolta differenziata - spiega Michela Bortoli, una delle addette dell'ecosportello - le persone che invece vengono o ci contattano appositamente si informano su trasporti e mobilità e sugli incentivi in campo energetico, per chi deve ristrutturare casa, sostituire l'auto o la caldaia». In molti, poi, si rivolgono allo sportello per contattare dei produttori biologici. Il riferimento in questo caso sono i «gas», gruppi di acquisto solidali, 32 in provincia, più di mille le famiglie coinvolte: fanno la spesa insieme, acquistano prodotti di stagione, possibilmente biologici, direttamente dal produttore, meglio se a chilometro zero: la carne di un allevatore di Folgaria, il latte della Rendena, le arance di Sicilia, i cereali a Verona, i detersivi a Milano. E quasi sempre riescono anche a risparmiare.
Sul sito www.ecosportello.tn.it si trovano tutti i gruppi (17 solo tra Trento e sobborghi) e l'elenco di tutti i fornitori, dalla carne alla frutta e verdura, dai formaggi al miele, dai cosmetici e alle scarpe. Sì, le scarpe. Perché anche l'abbigliamento entra ormai a pieno titolo nel decalogo dell'«homo ecologicus». Al bando le materie sintetiche e con prodotti chimici, sì alle fibre naturali. Ecco allora il feltro, colorato con erbe officinali, esempio di moda sostenibile (workshop a villa Monica a Brentonico dal 26 al 28 ottobre) e il cotone bio (che si acquista anche a Trento, in via Giovannelli 37).
Ma anche andando in vacanza si può essere attenti all'ambiente e alle culture locali con il turismo responsabile: «Diamo agli utenti dei contatti - spiega Michela - e facciamo ricerche sulle agenzie di viaggio che offrono pacchetti vacanze». Lo sportello sta già lavorando alle attività dell'autunno: il 17 settembre il mobility game nella settimana europea della mobilità, i sabati di «Aspettando la fiera Fa' la cosa giusta». A novembre ripartiranno i laboratori, che in parte si terranno al Barycentro di port'Aquila: per imparare a fare il pane naturale, a riparare la bicicletta, produrre detersivi naturali, prepararsi un cestino per il pranzo fuori casa, realizzare oggetti in feltro e cucinare i biscotti di Natale.