Scuola, spariranno le graduatorie
Provincia pronta a cancellarle. Si va verso la chiamata diretta dei presidi
TRENTO. Addio alle graduatorie della scuola. Se ne parla da tempo in Trentino, ma pare che adesso la Provincia voglia fare sul serio, mettendo mano ai criteri per assumere i docenti a tempo indeterminato. Come? Tutto è ancora avvolto dal massimo riserbo, ma pare che una delle ipotesi sia quella dell'assunzione diretta da parte dei dirigenti scolastici dei singoli istituti. La volontà di cambiare il sistema è nota da tempo. Nell'agosto 2010 l'assessore provinciale all'istruzione Marta Dalmaso era stata chiara. «Vanno riaggiornati i criteri e si può trovare un altro modo per reclutare i docenti per tutelare maggiormente il mondo della scuola». Dichiarazioni dettate dal momento: una serie di ricorsi relativi alle graduatorie avevano infatti tenuto col fiato sospeso il mondo nella scuola, rischiando di far slittare l'inizio dell'anno scolastico e costringendo gli uffici dell'assessorato all'istruzione ad un super lavoro. Già all'epoca si parlava di «maturare altre modalità per il reclutamento».
Tema spinoso, che in questi giorni è tornato di estrema attualità. Pare, infatti, che il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, in uno degli ultimi incontri romani con il premier Mario Monti abbia chiesto, tra le nuove competenze, anche quella relativa ai meccanismi per il reclutamento del personale docente. Non solo. Parlando di valutazione degli insegnanti e presentando il documento programmatico per il 2012, l'assessore Dalmaso ha ribadito con forza questo concetto.
Ma quali possono essere queste nuove modalità? Ai piani alti del Palazzo dell'istruzione, in via Gilli, si sta lavorando ad un piano preciso e, nonostante ufficialmente ci sia ancora il massimo riserbo, qualche voce è trapelata. L'ipotesi più concreta sarebbe quella di mandare in pensione le vecchie graduatorie, dando vita ad un sistema nel quale ogni dirigente scolastico possa indire un bando di concorso per il proprio istituto. Di fatto, ci sarebbe un'assunzione diretta dei presidi che sceglierebbero i docenti da assumere a tempo indeterminato in base a criteri ancora da definire. Un progetto non lontano da quello che ha messo in atto di recente la Regione Lombardia del governatore Formigoni, che ha emanato una legge secondo la quale i singoli istituti possono organizzare concorsi differenziati al fine di reclutare personale docente.
La decisione ha sollevato una levata di scudi a livello nazionale, a partire dai sindacati, che anche in Trentino stanno seguendo con una certa preoccupazione il lavoro dell'amministrazione provinciale su questo argomento. Le prossime settimane saranno decisive per capire qualcosa di più. È probabile che l'assessorato scopra le carte davanti ai sindacati e parta quindi un confronto che si prevede acceso. Le idee, infatti, sono diverse anche se su un aspetto convergono: urge un nuovo concorso. L'ultimo risale al 1999 ed è ancora da quella lista che si pesca il 50% degli insegnanti che vengono immessi in ruolo. L'altro 50% viene preso invece da una graduatoria per titoli che viene aggiornata ogni 4 anni. Di un nuovo concorso ha parlato di recente anche il ministro dell'istruzione Francesco Profumo, ma senza entrare nel merito e lasciando tutti col fiato sospeso.