Scuola, «settimana corta» e metà lezioni in inglese
Rossi: «Con l’orario su cinque giorni risparmi e più opportunità per le famiglie». Piano trilingue, 21 milioni in tre anni: raddoppiano gli insegnanti di madrelingua
TRENTO. Settimana corta, lingue straniere e accorpamenti dei piccoli istituti. Rivoluzione in vista anche a scuola, se passerà l’impostazione delineata dalla giunta provinciale nella manovra finanziaria. Anche se in qualche caso l’obiettivo da raggiungere viene spostato un po’ in avanti, per dare tempo di assorbire le novità.
Partiamo dal «piano lingue», il progetto su cui il presidente e assessore all’istruzione Ugo Rossi aveva battuto con forza già nella sua campagna elettorale: in pochi anni i ragazzi trentini dovranno saper parlare almeno due lingue straniere, inglese e tedesco, per aumentare la loro capacità competitiva. Per raggiungere l’obiettivo si utilizzerà il modello Clil, ovvero l’insegnamento delle materie tradizionali in lingua straniera. La Provincia ha stanziato 7 milioni all’anno per il triennio 2015-2017, attingendo dalle risorse della programmazione europea 2014-2020 che ammontano a 36 milioni. «Raddoppieranno gli insegnanti di madrelingua - ha annunciato ieri Rossi - e nei concorsi della scuola la conoscenza delle lingue straniere sarà un requisito richiesto agli insegnanti».
Il presidente accelera: entro novembre il piano lingue sarà pronto per partire con le novità già dall’anno scolastico in corso, a seconda della disponibilità di docenti in grado di insegnare le materie direttamente in lingua straniera. Per recuperare insegnanti fino a oggi la Provincia poteva autorizzare i dirigenti scolastici a conferire incarichi a tempo determinato, a docenti di madrelingua, fino a un massimo del 5% dell'organico complessivo, percentuale che ora viene aumentata al 10%.
Nella Finanziaria lo sviluppo del sistema educativo trilingue è declinato così: nella scuola primaria ci saranno almeno 3 ore a settimana il primo e secondo anno, almeno 5 ore il terzo, quarto e quinto anno; alle medie almeno 3 ore settimanali saranno destinate all’insegnamento in inglese o tedesco di una materia non linguistica; quota che alle superiori (compresa l’istruzione e la formazione professionale) sale ad almeno il 50% dell’orario annuale di una disciplina non linguistica.
Rossi sposta in là di un anno, a decorrere all’anno scolastico 2016-2017, altre due novità: l’introduzione della settimana corta, ovvero su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), come già avviene per esempio nel vicino Alto Adige (alle elementari, medie e, con deroghe, alle superiori). «Dovremo parlarne - dice il presidente - ci saranno reazioni e discussioni, ma questo modello accanto ai risparmi, produce anche opportunità in più per le famiglie e per la coesione sociale». A scuola fino a venerdì, il sabato e la domenica si passano in famiglia.
Il governatore torna anche sul tema delle razionalizzazioni. «Sempre dal 2016 - annuncia - ci sarà un impegno forte sugli accorpamenti delle piccole scuole. Spiegheremo che ne vale la pena - insiste - anche se terremo conto delle specificità dei territori, difficilmente potremo togliere la scuola in Valfloriana». Quanto ai bacini d’utenza, l’ipotesi è confermata per i bienni degli istituti tecnici: ci si iscriverà alla scuola del proprio territorio di riferimento.