Scomparso Mario De Boni, vulcanico fioraio di via Pozzo
Nel 2010 aveva superato la boa dei 50 anni di attività. Cominciò a consegnare fiori nelle case per conto di un importante fiorista di Vicenza. Poi si mise in proprio. Diventando un personaggio
TRENTO. Nel 2010 aveva festeggiato il mezzo secolo di attività, svolta sempre lì, in quel negozio sotto i portici. Mario De Boni, il noto e vulcanico fiorista di via Pozzo, è scomparso all'età di 78 anni.
Lascia la moglie Alma che per 40 anni gli è stata accanto in modo insostituibile, i figli Nicola e Consuelo.
Ricordando Mario De Boni, vengono soprattutto in mente le trovate pubblicitarie al suo arrivo in città nel 1960 come, ad esempio, lo slogan che i trentini trovarono scritto ovunque: "Tarzan nella jungla parla con gli animali, De Boni a Trento parla con i fiori".
Amante delle corse in bicicletta era diventato sponsor ed organizzatore di diverse gare. Il nome del negozio campeggiava sugli striscioni. Quando era sbarcato a Trento c'erano solo tre fioristi importanti: i leggendari Bonvecchio, Detassis e Lazzeri. Non era ancora scoppiato il terrorismo altoatesino, c'erano ancora alcune carrozzelle trainate dai cavalli, ("Ma sono finito nel Texas?", si era chiesto), in città eravamo in 75.000, il sindaco era Nilo Piccoli, il presidente della Giunta regionale l'avvocato Tullio Odorizzi, stava facendo furori il film "La dolce vita" e si cantavano il "Cielo in una stanza" e "24.000 baci".
Ha cominciato a lavorare fin da bambino facendo a suo modo il commerciante. Andava con la carriola sulle strade del paese a raccattare bovazze che vendeva come concime a due lire l'una più un panino con burro e marmellata. Ancora prima aveva sofferto le pene dell'inferno quando gli era morta accanto colpita da una bomba, che aveva disintegrato la casa, la sorellina di due anni.
I libri di scuola per lui erano come il ragno rosso su una pianta di rose, insomma roba da distruggere. Agli esami di quinta elementare, al maestro che, intuita l'antifona di avere di fronte un somaro patentato, gli chiese cosa avrebbe voluto fare da grande, rispose tutto d'un fiato: "Lo spazzino". "Promosso", tagliò corto il maestro.
Invece di fare lo spazzino Mario ha cominciato a consegnare fiori nelle case per conto di un importante fiorista di Vicenza. Poi, propositivo e attivo com'era, è stato promosso e ha addobbato chiese e teatri. Sapeva vendersi bene e vendere fiori e composizioni floreali ancora meglio. E allora il "paròn" l'ha mandato ad avviare negozi a Bassano, Schio e Bergamo. Da cosa nasce cosa e a vent'anni, arrivato a Trento, ha deciso di rimanervi aprendo una propria attività.
Il funerale si terrà lunedì 8 ottobre, alle 11, al cimitero di Trento.