l’indagine

Sciagura del Mottarone, tra 10 giorni a Trento il via all'analisi delle “teste fuse”

Nel laboratorio Latif della Provincia specializzato nei test sugli impianti a fune (foto Ansa)



TRENTO. Tra una decina di giorni gli esperti cominceranno ad analizzare le 'teste fuse' della cabina della funivia Stresa-Mottarone precipitata il 23 maggio scorso vicino alla sommità dell'impianto, una tragedia in cui sono morte 14 persone e uno solo, un bambino di 5 anni, è sopravvissuto.

Come anticipato oggi dal quotidiano La Stampa sulle pagine provinciali di Novara-VCO, i reperti, quelle parti metalliche a forma di tronco di cono che si saldano con la parte terminale della fune, lunedì 17 gennaio verranno portati a Trento, nel laboratorio Latif della Provincia specializzato nei test sugli impianti a fune.

Saranno gli stessi tecnici del laboratorio trentino a smontare le teste fuse che sono custodite in un deposito della Provincia del VCO, a Fondotoce di Verbania, dove sono state portate all'inizio di novembre, quando sono state prelevate sulle pendici del Mottarone.

Con le teste fuse della cabina che si è schiantata al suolo, con i freni di emergenza bloccati dai 'forchettoni' saranno analizzate anche quelle della cabina gemella, che si trovava a fondovalle con 5 persone a bordo, portate in salvo. L'analisi delle 'teste fuse' è uno degli accertamenti tecnici più importanti ai fini dell'inchiesta della Procura di Verbania.

La prossima udienza dell'incidente probatorio è stata fissata il 14 luglio. Gli indagati sono 14, di cui 12 persone e due società, i principali sono Luigi Nerini, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente gestore e direttore di esercizio della funivia del Mottarone e caposervizio delle Ferrovie del Mottarone.













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