Sci al chiaro di luna, un assalto

Più di mille persone alla serata inaugurale. Tutti in coda come una volta


Andrea Selva


MONTE BONDONE. Bisognava accendere le luci sul Bondone per portare i trentini di città sulla loro montagna. Bellissimo. Una festa. Di più: un assalto. Erano più di mille ieri sera gli sciatori ad inaugurare la stagione notturna del Bondone. C'era così tanta gente che la vecchia seggiovia del Montesel non riusciva a smaltire la grande folla. Hanno aperto in fretta e furia pure la seconda linea ma non è bastato: tutti in coda come ai vecchi tempi. Più gente di notte che di giorno. Cortina tiè. Entusiasta il presidente delle funivie Fulvio Rigotti che era ottimista ma non si aspettava tanto successo.

«Ci abbiamo visto giusto, la gente ci ha creduto. Avanti così, e pensiamo a rinnovare gli impianti», dice Rigotti. Felice Elda Verones dell'Apt, che ha creduto fin dall'inizio in questo progetto ed è pronta a rilanciare: pensiamo di aprire altre piste. Magari il Lavaman. Intanto l'appuntamento è per giovedì prossimo.

Tantissimi ragazzi, ma c'era gente di ogni età. Bambini compresi. Alla grande festa non è mancato il popolo dello scialpinismo che saliva a bordo pista. E poi i ragazzi del freestyle e dello snowboard che per evitare la coda risalivano a piedi lungo la pista. Ce n'è per tutti: stelle nel cielo e luci della città giù in basso per i romantici. Bar aperti per chi vuole stare in compagnia. E ieri pure le salsicce con il brulé gratis per tirare tardi.

Temperatura -1 grado. Perfetta per sciare. Tra i primi a scendere (assente il sindaco) l'assessore Castelli con il casco allacciato in testa: speriamo che i trentini capiscano. Hanno capito.

C'è Torggler del Coni che scende con stile impeccabile, il presidente del consiglio comunale Pegoretti, l'editore Paolo Curcu. Il popolo degli happy hour ha seguito il tam tam e si è riunito quassù in montagna. Pare di essere in città. Bellissimo.

Persino il bondonero doc Diego Tomasi sorride e approva, ma non rinuncia a dire la sua: le piste illuminate le avevamo già quarantacinque anni fa. La coda a tratti fa innervosire. Tanta gente. Troppa? Ci sono le luci ma il Bondone è quello di trent'anni fa. Ci vogliono anche venti minuti per salire sulla seggiovia. Ma nessuno protesta: ad un certo punto hanno aperto i cancelletti, tutti gratis.

Il successo di questa idea si misurerà nelle prossime settimane ma la partenza è ottima. Esauriti pure i parcheggi di Vason, tutti alle Rocce Rosse per tornare con il bus navetta. Chi non ha gli sci può noleggiarli: giù in via Brescia proprio sulla strada per il Bondone oppure su alla partenza degli impianti. Si potranno prendere pure lezioni di sci.

Ognuno la interpreta a modo suo. Salendo in seggiovia abbiamo visto persino gente scendere in fuoripista sotto l'impianto mentre laggiù in città si potevano contare i lampioni dei sobborghi di collina. Nessuno si è fatto male, nemmeno gli acrobati dello snow park.

Gli impianti saranno pure vecchi ma Trento questa volta può essere orgogliosa: qual è la città universitaria dove si può sciare a venticinque minuti d'auto dal centro storico? Se solo ci fosse il grande impianto. Una signora è salita con il figlioletto da Cavedine. Una coppia sale nel buio in seggiovia e racconta agli amici rimasti a casa le meraviglie dello sci notturno. Per di più solo a 10 euro. Altro che happy hour, evviva l'happy snow (così l'hanno chiamato).

Gli sciatori sotto le stelle nelle notti serene (come ieri) si vedono fin dalla pian Rotaliana: le luci sulle piste sono un grande manifesto pubblicitario del Bondone visibile dall'autostrada. Sono grandi palloni pieni di gas che rendono la sciata facile e sicura come se fosse giorno.

C'è solo la Cordela certo, ma di notte anche una pista facilissima diventa interessante. E se gli impiantisti manterranno le promesse con il Lavaman sarà tutta un'altra cosa. Alle dieci e trenta è comparsa pure la luna a illuminare i banchetti della grappa, che spettacolo magnifico. Come si dice? Buona la prima.













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