Schianto in A22, muore noto oncologo
Stefano Ciatto, conosciuto a livello mondiale, è finito contro un camion. Autostrada chiusa e traffico in tilt per ore
ISERA. Nella sua lunga carriera, Stefano Ciatto ha salvato tantissime vite umane grazie alla diagnosi precoce dei tumori. Ieri però non è riuscito a salvare la propria, mentre tornava a Firenze a bordo della sua Bmw 530 Xd. Pochi minuti dopo le 14 è andato a schiantarsi contro il camion del cantiere mobile sull’A22: un tamponamento violentissimo che non gli ha lasciato scampo. Stefano Ciatto, 63 anni, pioniere della senologia italiana e mondiale, aveva da poco salutato il collega Marco Pellegrini, primario al Santa Chiara. «Avevamo parlato di future collaborazioni, ci eravamo conosciuti qualche anno fa in un convegno - racconta Pellegrini - e avevamo legato subito. Sono stordito dalla notizia della sua scomparsa. Mi sembra impossibile. Avevamo pranzato insieme alla mensa dell’ospedale, assieme alla dotoressa Bernardi. Lo avevo salutato, doveva essere a Firenze per le 17. “Vai piano” gli ho detto. Era una mente stratosferica, fuori dal comune. Da radiologo ha rivoluzionato la senologia italiana e mondiale. Abbiamo perso un grande personaggio, non solo noi medici, ma tutte le donne d’Italia ».
La dinamica dell’incidente è semplice, nella sua drammaticità. I dipendenti della ditta Gubela, appaltatrice dei lavori di pulizia sull’Autobrennero, erano impegnati nella ripulitura del canale di scolo sotto il guard-rail centrale. Il cantiere era segnalato chilometri prima, e dietro agli operai viaggiava a passo d’uomo sulla corsia di sorpasso il camion a tre assi che segnala il cantiere: dietro, una enorme freccia con il lampeggiante indicava ai viaggiatori di spostarsi sulla corsia di marcia normale. Il professor Ciatto però l’ha vista solo all’ultimo istante, quando era impossibile evitare l’impatto. La grossa Bmw ha sterzato a destra, ma il pianale del grosso automezzo è comunque entrato nell’abitacolo sul lato sinistro, all’altezza della testa. Nessuno scampo per Ciatto.
Il corpo del medico è rimasto incastrato tra i rottami ed è servito l’intervento dei vigili del fuoco per cavarlo dal sedile di guida. Ma purtroppo non c’era nulla da fare, il decesso è stato istantaneo. Sul posto sono accorsi, oltre ai pompieri, i poliziotti della stradale, l’ambulanza di Trentino emergenza e l’elisoccorso. Ma per i soccorsi era ormai tardi.
La salma, recuperata dalle pompe funebri Mantovani di Rovereto, è stata trasportata alla camera mortuaria del cimitero di San Marco. Ciò che resta della Bmw è stato invece raccolto dal soccorso Aci Simonini di Villa Lagarina. Intanto la voce della tragica scomparsa del professor Ciatto, per la fama di cui il medico fiorentino godeva, ha iniziato a spargersi a macchia d’olio tra i colleghi, increduli per la fine imprevedibile di uno dei padri dell’oncologia italiana e mondiale.
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