Schelfi accetta: quarto mandato in vetta alla Coop
Il presidente uscente ha sciolto le riserve circa un suo rinnovo al vertice della Federazione
TRENTO. Consapevole del rischio di fare una "brutta figura". Tuttavia altrettanto consapevole che in questo periodo non si può sottrarsi alla richiesta di mettere a disposizione la propria esperienza e le relazioni costruite in nove anni di presidenza per dare continuità al sistema di imprese che fa parte della Federazione. Così Diego Schelfi, il presidente che da anni si batte per il limite dei mandati, alla fine si è convinto che un altro mandato da presidente della Federazione, previsto dallo Statuto, si può fare.
Una decisione "sofferta" come egli stesso ha argomentato oggi davanti al Consiglio di amministrazione, e tuttavia "obbligatoria" per come è maturata. La richiesta, come noto, è partita dai consorzi e da una buona parte di cooperative durante un percorso democratico di "raccolta" di candidature compiuto da un comitato di "saggi" appositamente costituito dal Consiglio.
Nella seduta del 21 marzo scorso lo stesso Consiglio aveva formulato ufficialmente la richiesta di ricandidatura (18 consiglieri su 21) alla quale il presidente uscente si era riservato di rispondere. Una risposta che è arrivata oggi, secondo coscienza: "ma vi prego di credere - ha detto ai consiglieri - che non c'è nessun calcolo o retropensiero in questa mia decisione. Solo senso di responsabilità. Sono convinto che il principio della democrazia e della trasparenza deve guidarci nelle decisioni. E così è stato, anche se rimango dell'idea che in linea di principio occorre lavorare per il rinnovamento. Può darsi che su questo abbia sbagliato qualcosa, ma vi dico anche di nutrire la convinzione che dentro il tempo del prossimo mandato emergeranno le persone che, a mio parere, hanno le caratteristiche necessarie per assumere il ruolo di presidenza".