Sardagna, quattro iniziative per valorizzare il territorio
Dalla denominazione di origine per la castagna autoctona alla sistemazione della “strada vecia”
TRENTO. “Ci sarà un’occasione apposita, creata per riunire la gente di Trento con il suo sobborgo e la memoria storica di un patrimonio boschivo quale sono i castagni che nascono in queste terre”. Lo ha detto il sindaco Franco Ianeselli, alla presentazione con la presidente della Circoscrizione Giulia Degasperi, ed un rappresentante dell’Azienda Forestale Trento Sopramonte, in riferimento a Sardagna territorio di castagne ma non solo.
Sono ben quattro, infatti, le iniziative che si vogliono concretizzare per valorizzare questo sobborgo soprastante la città che ha nella produzione di un particolare tipo di castagne la sua eccellenza. Dato lo stretto legame con il territorio, dovuto alla presenza della coltura del castagno, è fondamentale rafforzare la collaborazione con l'Azienda Forestale per poter sviluppare vari progetti, oltre alla sinergia con i Servizi del Comune, con i quali condividere obiettivi e percorsi, come l’Ufficio Parchi e Giardini. Si tratta di iniziative che accresceranno il valore di Trento quale città urbana, ma con forte connotazione alpina.
Nello specifico si intende lavorare per: un'estensione della coltivazione del castagno in modo da qualificare il bosco con una cultivar autoctona e dalle pregiate qualità organolettiche; l'adozione della Denominazione Comunale di origine De Co al fine di tutelare questa peculiarità agro-alimentare (come altre eventualmente presenti sul territorio comunale).
Per avvalorare la specificità del marrone di Sardagna è in corso una procedura di caratterizzazione del Dna avviata dalla Fondazione Edmund Mach per inserire l'ecotipo marrone di Sardagna nel campo catalogo provinciale; la certificazione Pefc sulla gestione delle foreste e del prodotto (la castagna, nella fattispecie concreta), in fase di implementazione da parte dell’Azienda Forestale Trento e Sopramonte.
Apprezzamento, in chiave turistica, dei percorsi a piedi che si snodano salendo da Trento con la funivia o dall'antica via di collegamento Trento-Sardagna. In conseguenza a quest'ultimo punto diventa fondamentale la sistemazione della vecchia via di collegamento Trento-Sardagna con la realizzazione di un’adeguata cartellonistica informativa, con un’evidenziazione dell'offerta turistica presente nella fascia bassa del Monte Bondone (Malga Candriai, Malga Brigolina e Sant’Anna), anche in collaborazione con l'Azienda di promozione turistica di Trento e Monte Bondone.
Questa proposta di recupero e valorizzazione della “Strada Vecia” consentirà di avere una via d’accesso al paese ed alla montagna perfettamente inserita nel contesto ambientale e morfologico della fascia pedemontana del Monte Bondone garantendo un percorso escursionistico alternativo a chi desidera vivere e percorrere la montagna, fornendo allo stesso tempo accessibilità ad una porzione di territorio altrimenti trascurata e poco sfruttata, non dimenticando l’importanza strategica che tale via di comunicazione potrebbe ricoprire in caso di emergenza potrebbe ricoprire in caso di emergenza. C.L.