il caso

Santa Maria, vendita notturna di alcolici vietata dal Comune

Il divieto scatta dalle 21 alle 7. Ma è subito polemica: per Zannini è un intervento inutile. "I ragazzi compreranno gli alcolici durante il giorno e lo spaccio continuerà"



TRENTO. Scatta il divieto di vendita notturna di alcolici in piazza Santa Maria e dintorni. Il sindaco Alessandro Andreatta ha mantenuto fede alla promessa fatta per combattere il degrado nella zona, una delle più "calde" della città. Ma la misura rischia di fare arrabbiare gli esercenti, interessati dal provvedimento. Spesso infatti i giovani si portano birre e alcolici da casa o dopo l'acquisto al supermercato.

"A seguito delle azioni volte a migliorare la vivibilità del centro storico condivise in seno al Comitato per l'ordine pubblico - scrive in una nota palazzo Thun - è stata emessa un'ordinanza che vieta da la vendita da asporto di alcolici dalle ore 21 alle ore 7 in piazza Santa Maria Maggiore, vicolo Morosante, piazzetta 2 settembre 1943 e via San Giovanni".

Le prime critiche arrivano da Jacopo Zannini, consigliere circoscrizionale dell'Altra Trento a Sinistra: "Viene spontaneo chiedersi a cosa servirà questo intervento proibizionista - scrive - visto che la stragrande maggioranza dei problemi di quella piazza non nascono sicuramente dal fatto che qualche studente universitario o giovane vada lì a consumare alcolici da asporto".

"I disagi dei residenti che sono legati allo spaccio non finiranno", continua Zannini. "Il divieto verrà scavalcato con l'acquisto preventivo (prima delle 21) dell' alcol da parte dei giovani e molti continueranno a consumarlo sempre parcheggiati in piazza Santa Maria Maggiore. Quest' amministrazione dimostra una volta di piu' di non voler mettere in campo idee innovative, per risolvere i conflitti che attraversano il nostro capoluogo".

Questo il testo del provvedimento: “In tutti i giorni della settimana è vietata la vendita per asporto o la cessione a terzi, a qualsiasi titolo, di bevande alcoliche e superalcoliche da parte di chiunque risulti, a vario titolo ed in forme diverse, autorizzato e/o legittimato alla vendita al dettaglio per asporto di tali prodotti. E' fatta salva la possibilità di somministrare bevande alcoliche e superalcoliche esclusivamente all'interno dei pubblici esercizi autorizzati alla somministrazione di detti prodotti”. Il divieto resta valido fino al 31 gennaio 2016.

L'inottemperanza al divieto - spiega il Comune - sarà perseguita con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 250 ad € 1500, con possibilità di pagamento in misura ridotta entro 60 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione di una somma pari a 500 euro secondo quanto previsto dalla L. 689/81. In caso di reiterazione della violazioni si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della sospensione dell'attività del pubblico esercizio, esercizio commerciale, attività artigianale o circolo privato, per un periodo di tre giorni lavorativi.

La reiterazione si verifica qualora sia stata commessa la stessa violazione per due o più volte della presente ordinanza, anche se sia intervenuto il pagamento in misura ridotta della sanzione. L'accertamento delle violazioni alla presente ordinanza punite con sanzione amministrativa pecuniaria, spetta ai sensi della L. 689/81 a tutti gli agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria.













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