San Romedio, nuovo recinto per Jurka
I lavori sono stati avviati dalla Provincia con «somma urgenza». Anche un telo per evitare gli sguardi delle persone. E’ ormai vicina la cattura dell’animale
SAN ROMEDIO. Stanno per essere ultimati (mancano solo i collegamenti elettrici) i lavori al recinto degli orsi di San Romedio, «rinforzato» per ospitare un nuovo inquilino, quasi certamente l'orsa Jurka, il vagabondo dei boschi del Brenta. Per intanto i due plantigradi Cleo e Cora, tra l'altro nati in cattività proprio a San Romedio, sono stati trasferiti a Spormaggiore per non intralciare i lavori in corso affidati ad una ditta privata con la formula della somma urgenza direttamente dall'amministrazione provinciale, proprietaria dei plantigradi. Lavori importanti che hanno comportato il rifacimento integrale della recinzione con il getto di una muratura con fondazione in profondità (tre metri) per scoraggiare tentativi di fuga dell'orso per via sotterranea. Il recinto è stato rinforzato in altezza con sbarre più robuste e di una rete elettrica che dovrebbe scongiurare gli orsi dall'avvicinarsi troppo alla libertà oltre le sbarre. Il recinto è anche protetto da un fitto telo che impedisce la vista all'interno del recinto. «Il nuovo inquilino vuole privacy, ma forse si vuole evitare che l'orso in arrivo venga sollecitato da occhi umani cui non è abituato», è una delle tante voci raccolte a San Romedio, ieri maffollato di pellegrini e di turisti.
All'imbocco della stradina di accesso al recinto un cartello informa che gli orsi sono provvisoriamente trasferiti a Spormaggiore per lavori di manutenzione al recinto. Il trasloco sarebbe avvenuto tre settimane fa di buon mattino con l'intervento del veterinario e di una squadra di forestali che hanno narcotizzato i plantigradi e quindi li hanno portati a braccia con una barella lungo la stretta scalinata che sale dal recinto e caricati negli speciali tubi per il trasporto plantigradi già utilizzato per l'importazione degli orsi dalla Slovenia. Quanto all'orsa Jurka, il suo destino era segnato ormai da tempo con un'accelerazione dopo gli episodi che hanno visto protagonista il plantigrado di scorribande primaverili in Valle di Non e dintorni. Che Jurka nella sua cattività fosse destinata a San Romedio era nell'aria già da mesi anche perché da tempo si parla di una nuova più decorosa sistemazione dei plantigradi all'ombra dell'eremo noneso dopo le proteste che erano levate a più livelli quando era trapelata l'intenzione di sfratto dei due ‘vecchi' plantigradi.
A sollevare il problema due anni fa era stato il Parco Adamello Brenta cui appartengono gli animali in una lettera spedita al comune di Coredo e all'Azienda per il turismo Valle di Non. Sul tappeto il costo di mantenimento dei due plantigradi (15.000 euro, nel solo 2005) ma anche l'immagine non proprio brillante dal punto di vista naturalistico del recinto all'ombra del santuario che li racchiude. «Il recinto sarà ampliato o forse ce ne saranno due. Uno interno all'altro per tenere separati Jurka, quando arriverà, dai due orsi ospiti abituali della valle di San Romedio perché a Spormaggiore non possono stare per ragioni di spazio e di convivenza pacifica», commenta il sindaco di Coredo, Maurizio Scoz, nel cui territorio ricade, il recinto.
Come si ricorderà, una prima richiesta di trasferimento degli orsi c'era già stata il 7 novembre 2003 e portava la firma del vicario generale della Curia Arcivescovile, monsignor Giuseppe Zadra, che aveva motivato la decisione con la volontà di rendere sempre più attento e qualificato il servizio religioso al Santuario dove gli orsi possono essere visti come'un'attrazione forte per i visitatori, ma anche una distrazione dal significato religioso del luogo. Questione questa ora definitivamente superata, e gli orsi, con l'arrivo di Jurka, diventeranno tre.