Salvataggio delle Funivie Folgarida, scocca l'ora della verità
La quota dei Bertoli andrà all'asta. La Cooperazione in pole position
TRENTO. E' il momento della verità per Folgarida Marilleva. Le trattative tra la curatela di Aeroterminal e la Cooperazione stanno entrando nelal fase finale e presto si sapranno i dettagli su chi controllerà la società funiviaria e sulla governance. La curatela, infatti, entrerà in possesso del pacchetto di controllo, il 50,23 per cento, di Folgarida di proprietà della famiglia Bertoli.
Tutto si chiarirà prima del 3 dicembre, quando è prevista l'assemblea dei creditori che sarà chiamata a decidere sul concordato in continuità aziendale per Folgarida. Si tratta di un appuntamento decisivo per la società. Per allora il piano di salvataggio che era stato messo a punto l'anno scorso dovrà essere cambiato di sana pianta.
Infatti, il vecchio piano vedeva la presenza della famiglia Bertoli con una quota che andava dal 18 al 20 per cento, oltre alla Cooperazione, che avrebbe avuto il 30 per cento a fronte di un impegno di 11,5 milioni, e la cordata di operatori della val di Sole Dimeco che doveva aveva il 10 per cento versando 3,5 milioni di euro. La presidenza sarebbe dovuta andare ad Andrea Bertoli. Il piano, previsto da una lettera di intenti siglata il 27 settembre 2009, prevedeva anche un patto segreto allegato che prevedeva la possibilità per i Bertoli di uscire dopo 5 anni con una maxibuonuscita, come si vede meglio nell'articolo qui sotto.
Tutto da rifare, però. Infatti i Bertoli hanno raggiunto un accordo con il curatore fallimentare di Aeroterminal Luca Mandrioli. Per evitare l'azione di responsabilità che la curatela vuol intentare nei confronti degli amministratori di Folgarida per aver gestito male Aeroterminal, i Bertoli cederanno la loro quota di controllo della finanziaria Valli di Sole e Peio spa che a sua volta controlla Folgarida. I Bertoli, quindi escono di scena e il loro pacchetto adesso è al centro di un'asta. «La principale interlocutrice è la Federazione della Cooperazione - spiega Mandrioli - ma non c'è solo lei». Oltre alla Federazione, tra gli interessati ci sono le Funivie di Campiglio spa. La curatela intende mettere in concorrenza le varie offerte. L'obiettivo della Cooperazione è quello di acquistare la quota dei Bertoli. In questo modo raggiungerebbe da sola il 50 per cento di Folgarida, il 10 per cento andrebbe sempre alla Dimeco e il resto alle banche creditrici.
Ci sono però ancora una serie di problemi da regolare. Problemi che erano previsti nel patto segreto firmato da Ernesto Bertoli, Albino Pangrazzi per Dimeco e Renato Dalpalù per conto di Partecipazioni industriali, la società della Cooperazione che sarebbe dovuta entrare in Folgarida. Il patto prevedeva un put call a favore della finanziaria Valli, e quindi dei Bertoli, dopo 5 anni. Non solo. Si prevedeva anche chi dovesse coprire il rischio rappresentante dalla causa avanza-